Notizie Notizie Mondo I tre temi principali del 2015? Politica monetaria, politica monetaria e politica monetaria

I tre temi principali del 2015? Politica monetaria, politica monetaria e politica monetaria

20 Gennaio 2015 09:34
Politica monetaria, politica monetaria e ancora politica monetaria. Anno nuovo, ma “temi vecchi” verrebbe da dire osservando le tematiche che, secondo Hans-Jörg Naumer, global head of capital markets & thematic research di Allianz Global Investors, saranno in primo piano nel corso del 2015. E se le future mosse delle banche centrali rimarranno il focus in questo avvio d’anno, le questioni legate all’andamento congiunturale e alle incertezze della situazione politica globale si manterranno in secondo piano. Nell’outlook mensile di Allianz si guarderà, in particolare, alle tre principali banche centrali mondiali: Bank of Japan (BoJ), Banca centrale europea (Bce) e Federal Reserve (Fed). 
 1.  Primo, Politica monetaria: la banca del Giappone è stata una delle protagoniste negli ultimi mesi del 2014. E’ il 31 ottobre quando la Bank of Japan decide, con una mossa a sorpresa, di varare nuove misure di allentamento monetario a sostegno dell’economia nipponica. E nel corso del nuovo anno porterà avanti la sua politica ultra-espansiva. È quanto si evince dalla rielezione del Premier Abe, anche se per oltre 20 anni non si sono visti i risultati sperati.
 
2.   Secondo, politica monetaria: è la Bce, senza ombra di dubbio, la protagonista indiscussa di questo inizio d’anno. “Durante le festività natalizie un altro pezzo dell'”artiglieria” della Bce (il LTRO) si è esaurito, e i rimborsi dei prestiti a tre anni, per un ammontare di 270 miliardi di euro, sono previsti entro febbraio”, si legge nell’outlook mensile di Allianz. Ne deriveranno una contrazione del bilancio della Banca Centrale e forti pressioni sull’autorità monetaria, dato che il volume delle nuove aste a lungo termine si è rivelato inferiore alle aspettative. Tale contrazione del bilancio dà ragione ai sostenitori di acquisti significativi di titoli governativi, ancor più ora che il crollo del petrolio dovrebbe determinare una diminuzione dei prezzi al consumo.
3.   Terzo, politica monetaria: il primo rialzo dei tassi da parte della Fed avverrà probabilmente in estate e la banca centrale Statunitense sta facendo il possibile per proteggere il mercato dalle ripercussioni negative.
Ma se questo è lo scenario, cosa significa tutto ciò per gli investitori? “Una volta alterato il prezzo del denaro si verifica un’allocazione non ottimale dei capitali, e a quel punto anche le “misure macro-prudenziali” non sono di grande aiuto”, afferma Naumer. Da un lato si hanno interessi reali negativi, dall’altro c’è il rischio di un rialzo delle valutazioni con la possibile formazione di bolle dei prezzi delle attività finanziarie. L’esperto di Allianz invita inoltre a tenere presente la congiuntura, con gli utili delle aziende in primo piano
Permangono poi le incertezze in ambito geopolitico. Il conflitto tra Russia e Ucraina si fa sempre più aspro e mostra che le leggi dell’economia ricoprono un ruolo fondamentale. “L’aumento del rischio comporta premi al rischio più elevati”, si legge nell’outlook di Allianz nel quale si mette in evidenza come  “in Grecia le elezioni di fine gennaio potrebbero mettere in discussione l’intero processo di riforma. Forse non tutti si ricordano che a maggio si terranno le elezioni anche nel Regno Unito: una grande chance per gli euroscettici“.