Notizie Notizie Italia Tre soluzioni per stoppare fuga dai Btp, torna l’opzione governo M5S-Lega. Barclays vede compromesso con Cottarelli all’Economia

Tre soluzioni per stoppare fuga dai Btp, torna l’opzione governo M5S-Lega. Barclays vede compromesso con Cottarelli all’Economia

30 Maggio 2018 10:31

La giornata di passione di ieri, con panic selling sui Btp arrivato a livelli record visti solo nel 2011, ha nuovamente rimescolato le carte dello scenario politico. Il caos sui mercati, con Piazza Affari ai minimi 2018 complice il fuoco delle vendite sui bancari, ha contribuito a far riemergere la possibilità di evitare un ritorno alle urne. Nel giro di poche ore si è passati dalla possibilità di elezioni già il 29 luglio a un nuovo pressing sul Quirinale per vagliare la possibilità di un governo politico. Le opzioni sul campo sono diverse a partire dal ritorno in auge di un governo M5S-Lega che potrebbe trovare ora l’appoggio anche di Fratelli d’Italia.

Secondo quanto riportato dai principali media ieri sera e questa mattina, gli ultimi sviluppi vedono una corsa contro il tempo per raggiungere un accordo governativo ed evitare elezioni già a fine luglio. Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, starebbe spingendo per evitare un ritorno affrettato alle urne e assicurare all’Italia un governo in grado di fornire adeguate garanzie sul fronte fiscale e istituzionale ed evitare un nuovo peggioramento delle condizioni finanziarie. La Lega ha frenato su voto a luglio, mentre il leader del M5S, Luigi Di Maio, ripropone un dialogo costruttivo con  Mattarella, mettendo da parte l’ipotesi di un impeachment.

Ultimi sviluppi che stanno contribuendo ad allentare le tensioni con spread Btp-Bund sceso in area 260 pb dal picco a 320 di ieri. Il rendimento del Btp decennale è sceso sotto il 3% e quello del biennale sotto il 2%.

 

Le tre opzioni su tavolo per calmierare la paura sui mercati 

In gioco attualmente ci sarebbero tre opzioni di governo con l’intento principale di pervenire a un passaggio positivo in parlamento, anche con l’estrema ratio di una “fiducia a tempo” garantita da un accordo trasversale in vista di elezioni in autunno/inverno.

1) Sostenere un governo tecnico, probabilmente guidato da Carlo Cottarelli, con elezioni anticipate previste a settembre/ottobre.

2) Nominare un governo guidato dal centro-destra con il sostegno passivo di altre forze politiche in Parlamento. Opzione che sarebbe ben gradita a Berlusconi, mentre si dovrebbero superare i dubbi di Salvini che stando agli ultimi sondaggi ha visto i suoi consensi salire esponenzialmente rispetto alle elezioni del 4 marzo scorso.

3) Nominare un governo sulla falsariga di quello a cui si era lavorato fino a settimana scorsa, con l’asse M5S-Lega e l’appoggio anche di Fratelli d’Italia (ieri sera è arrivata la disponibilità a trattare da parte di Giorgia Meloni). Un governo del genere potrebbe essere diretto da Giancarlo Giorgetti (in alternativa Salvini direttamente premier).

La terza opzione al momento sembra quella che Lega e M5S vorrebbero cavalcare con più insistenza. Resta il nodo della squadra di governo e in particolare della poltrona di ministro dell’Economia. Gli analisti di Barclays ritengono che tutte le tre opzioni possano contribuire a stabilizzare il sentiment del mercato, almeno a breve termine, inclusa l’opzione M5S-Lega, a condizione che tale governo sia affiancato da un forte ministro delle finanze “fiscalmente responsabile come Carlo Cottarelli o qualcun altro con una posizione simile”.

“Agli occhi degli investitori ciò potrebbe garantire che tale governo anti-establishment manterrebbe un approccio costruttivo (anche se probabilmente più controverso rispetto agli anni precedenti) con le autorità dell’UE sulla gestione delle finanze pubbliche e sui rapporti istituzionali”, argomenta Fabio Fois, economista di Barclays.