Notizie Notizie Italia Trading: ecco come impatta il caro bollette sulle mosse degli investitori retail

Trading: ecco come impatta il caro bollette sulle mosse degli investitori retail

12 Ottobre 2022 17:55

Un investitore retail su cinque (18%) sta riducendo l’importo investito per contribuire a coprire l’aumento delle bollette domestiche, ma il sentiment per il quarto trimestre appare più ottimista. Questo è ciò che emerge dall’ultimo sondaggio “Retail Investor Beat” realizzato della community di eToro, un’indagine trimestrale che viene condotta su 10.000 investitori retail in 13 Paesi e 3 continenti.

La ricerca in questione ha rilevato che due investitori su cinque a livello mondiale hanno ridotto la quantità di denaro investito negli ultimi tre mesi e questo riflette il forte calo della fiducia degli investitori retail nei propri investimenti, che è passata dall’81% del terzo trimestre 2021 al 64% del terzo trimestre di quest’anno (una riduzione di 17 punti percentuali). In Italia il calo della fiducia tra gli investitori è stato ancora più pronunciato, con la percentuale che è scesa in un anno dall’80% al 53%.
Un investitore su cinque (18%) di tutti gli investitori retail sta riducendo gli investimenti per pagare l’aumento delle bollette domestiche, il 16% lo sta facendo per accumulare risparmi di emergenza, mentre il 12% sta conservando la liquidità per investirla quando i mercati inizieranno a riprendersi.

E in Italia?

I costi dell’energia preoccupano anche il campione italiano, con il 35% degli investitori che hanno ridotto, o pensano di ridurre, le proprie esposizioni citando come motivo principale il rincaro delle bollette, il 28% cerca di aumentare i propri risparmi, mentre il 23% attende momenti più favorevoli per investire. Nonostante il peggioramento delle condizioni di mercato abbia intaccato la fiducia, la percentuale degli investitori che intendono ridurre l’ammontare degli investimenti nel corso del quarto trimestre scende al 31%, il che suggerisce un sentimento meno ribassista degli investitori retail per la parte finale di quest’anno.

“Gli investitori retail italiani si trovano ad affrontare un cocktail di condizioni di mercato difficili, con bollette in aumento e tassi ipotecari più severi, quindi non c’è da stupirsi che molti abbiano cambiato le proprie priorità. Commenta Emanuela Manor, Regional manager Italia di eToro, che prosegue, “la fiducia ha subito un duro colpo nell’ultimo anno, ma è ammirevole che la maggioranza rimanga positiva, il che dimostra la capacità di questo gruppo di affrontare le sfide macroeconomiche pensando a più lungo termine. Da questo punto di vista mantenere una prospettiva a lungo termine offre vantaggi enormi in un contesto di mercati volatili.

Occhi puntati sull’inflazione

Per il campione complessivo di investitori retail, per il secondo trimestre consecutivo, l’inflazione rimane la principale preoccupazione: il 24% la cita come rischio principale per i propri portafogli, seguita dallo stato dell’economia globale (22%). Al contrario, gli investitori italiani sono più preoccupati dalla salute dell’economia globale (25%) rispetto all’inflazione (20%), anche se rimane comunque una delle principali minacce per i propri investimenti.

A fronte di questi rischi, molti si stanno orientando verso una posizione più difensiva e in tal senso, a livello globale, il numero di investitori con posizioni su titoli energetici, che tradizionalmente offrono una copertura contro l’inflazione, è destinato a salire del 4% nei prossimi tre mesi, mentre sulle azioni di servizi finanziari e dell’industria (tipicamente ciclici e non difensivi) gli investitori sono destinati a scendere rispettivamente dal 65% al 57% e dal 45% al 41%.

Focus sul lungo periodo

I dati mostrano infine che la maggior parte degli investitori retail ha una mentalità di lungo periodo, con i due terzi (63%) che dichiarano di mantenere le proprie posizioni per un periodo di anni o decenni, mentre solo il 3% si identifica come day trader. A conferma di ciò, un terzo degli intervistati indica la sicurezza finanziaria a lungo termine come il principale obiettivo degli investimenti.

“L’esplosione degli investitori retail nel 2021 ha trasformato lo status di questa fascia di mercato in continua crescita. Tuttavia, persiste l’errata percezione che gli investitori retail siano dei day trader a breve termine che non capiscono i mercati. È evidente che non è così: la maggior parte di loro conserva gli asset per anni e reagisce alle condizioni di mercato, quando necessario, modificando i propri portafogli”, aggiunge Manor.