Notizie USA Tra ripresa Usa e crisi Europea, l’equity resta l’opportunità da cogliere

Tra ripresa Usa e crisi Europea, l’equity resta l’opportunità da cogliere

19 Dicembre 2011 09:49

Riceviamo e pubblichiamo il commento di Giorgio Mascherone, responsabile investimenti di Deutsche Bank in Italia.

Questi ultimi giorni del 2011 mostrano in pieno tutte le contraddizioni che si sono avvicendate nel corso dell’intero anno. Da una parte, un’economia – quella statunitense – che mostra timidi ma risoluti segnali di ripresa. Dall’altra un continente, l’Europa, che si avvita attorno ad una crisi del debito sovrano che offusca uno stato di salute generale non certamente peggiore di quello USA. Nel mezzo i Paesi emergenti le cui economie si stanno assestando su livelli di crescita meno “stressata” ma sempre robusta. In generale la situazione rimane estremamente incerta, con grandi opportunità per quanto concerne l’equity i cui prezzi risultano compressi per i timori di una recessione molto più grave e non tengono conto del buono stato di salute delle imprese. Allo stesso tempo, però, c’è ancora spazio per un ulteriore discesa qualora il problema del “credit crunch” dovesse aggravarsi.
L’Italia è sempre di più l’elemento chiave, dove si concentrano i maggiori rischi ma anche le migliori opportunità per trascinare fuori dalla crisi l’intera area euro. Nonostante i recenti picchi negativi, il Paese è solvibile, con bassissimo debito privato, alto potenziale economico industriale e, soprattutto, un accettabile deficit primario negli ultimi dieci anni. E’ indispensabile, a questo punto, che le misure in atto e quelle che verranno consentano di sbloccare il potenziale e favorire la ripresa economica, la cui debolezza è il vero problema della Nazione.
Anche la Spagna, seppure con minore magnitudo, rappresenta un punto di attenzione ma il “commitment” con cui il nuovo governo si è presentato rappresenta un ottimo viatico. Bene anche il progresso dell’Irlanda, mentre sotto osservazione rimane la Francia, che potrebbe perdere la tripla A e adottare altre misure di austerity per cercare di evitare il downgrade.
E’ praticamente certo, a questo punto, che l’area dell’euro sperimenterà, almeno per il primo semestre del nuovo anno una recessione leggera (-0,5% / -0,75%) anche per la necessità di ricapitalizzazione del sistema finanziario che inevitabilmente sottrarrà risorse all’economia reale. Per fortuna il quadro è molto migliore negli Stati Uniti dove l’economia, seppur lentamente sta tornando a crescere: aumentano più del previsto i consumi e si stanno ricreando posti di lavoro. In Cina, nonostante i timori riguardanti il settore degli immobili, si eviterà una brusca frenata: il primo semestre probabilmente il pil si assesterà attorno al 7% annuo, per poi tornare attorno al 9% nella seconda parte del 2012 grazie ad una politica monetaria più espansiva. Buona la situazione anche in Giappone, dove, dopo la recessione seguita al devastante terremoto di marzo, la ripresa è stata più forte del previsto e si dovrebbe attestare attorno all’1% nel corso del 2012.