Corea del Nord: è scomparso Kim Jong-il. In rosso i listini asiatici
E’ scomparso il leader della Corea del Nord, Kim Jong-il. Il “caro leader, il grande leader”, come era stato ribattezzato, è morto sabato scorso all’età di 69 anni, stroncato da un infarto durante un viaggio in treno. La notizia della sua morte è stata data ufficialmente da una giornalista della tv nordcoreana, vestita di scuro, a mezzogiorno (le 4 in Italia). Secondo quanto riferisce l’agenzia Kcna fino al 29 dicembre è stato proclamato lutto nazionale, mentre i funerali si terranno a Pyongyang il prossimo 28 dicembre. Non saranno accettate delle delegazioni straniere.
Il leader asiatico, al potere dal 1994, era stato colpito nell’agosto del 2008 da un ictus e, nonostante le voci sul suo stato di salute, sembrava essersi ripreso.
Il leader asiatico, al potere dal 1994, era stato colpito nell’agosto del 2008 da un ictus e, nonostante le voci sul suo stato di salute, sembrava essersi ripreso.
Sale quindi al potere il terzogenito Kim Jong Um, non ancora trentenne. L’agenzia nazionale Kcna, dando la notizia, ha inviato “tutti i membri del Partito dei lavoratori, i militari e la popolazione a seguire fedelmente l’autorità di Kim Jong-un”.
Una successione che si preannuncia complessa. Il timore è che il Paese finisca nel caos come era accaduto 17 anni fa quando aveva preso il potere Kim Jong-il. Lo stato d’allerta si è già propagato nel mondo asiatico. A cominciare dalla Corea del Sud che ha deciso lo stato di massima allerta delle forze armate dopo la notizia della morte di Kim Jong-il. Lo comunica l’agenzia Yonhap. “Seoul sta monitorando tutte le possibilità, analizzando attentamente tutte le implicazioni e quali sono le azioni necessarie da intraprendere per superare questa situazione”, ha dichiarato Bahk Jae-wan, ministro delle Finanze.
Una successione che si preannuncia complessa. Il timore è che il Paese finisca nel caos come era accaduto 17 anni fa quando aveva preso il potere Kim Jong-il. Lo stato d’allerta si è già propagato nel mondo asiatico. A cominciare dalla Corea del Sud che ha deciso lo stato di massima allerta delle forze armate dopo la notizia della morte di Kim Jong-il. Lo comunica l’agenzia Yonhap. “Seoul sta monitorando tutte le possibilità, analizzando attentamente tutte le implicazioni e quali sono le azioni necessarie da intraprendere per superare questa situazione”, ha dichiarato Bahk Jae-wan, ministro delle Finanze.
Incontro d’emergenza anche in Giappone. Secondo quanto riferiscono i media nipponici il premier Yoshihiko Noda è pronto a tenere contatti “serrati” con Stati Uniti, Cina e Corea del Sud.
Immediate e pesanti le ripercussioni sui mercati finanziari, con l’indice coreano Kospi che ha ceduto oltre 3 punti percentuali. La scomparsa del leader ha scatenato le vendite anche sugli altri listini asiatici che hanno chiuso la prima seduta della settimana in rosso. Seduta di inizio settimana negativa per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha terminato gli scambi in flessione dell’1,3% a 8.296,12 punti mentre il Topix è arretrato dell’1% a 716,38 punti. Chiude in ribasso la borsa di Shanghai, con l’indice Shanghai Composite a 2218,24 punti, in calo dello 0,30%.
Anche Sydney ha inaugurato la settimana in territorio negativo. L’S&P/ASX 200 ha terminato la seduta in flessione del 2,38% a 4.060,374 punti.
Anche Sydney ha inaugurato la settimana in territorio negativo. L’S&P/ASX 200 ha terminato la seduta in flessione del 2,38% a 4.060,374 punti.