Tornata negativa per le trimestrali: male Merrill e Pfizer, da Nokia allarme su rallentamento
Serie di notizie non entusiasmanti dal fronte aziendale, su una sponda e sull’altra dell’Atlantico. Le più importanti trimestrali della giornata hanno infatti dipinto un quadro a tinte fosche sulla tenuta degli utili non solo delle case d’affari americane, ma anche di aziende impegnate in due tra i settori che meno avrebbero da temere dal rallentamento dell’economia, il farmaceutico e il tecnologico.
Segnali non positivi sono infatti venuti dalle trimestrali di Merrill Lynch, Nokia e Pfizer.
Nel caso di Nokia più che i numeri fa rumore la guidance fornita per il 2008, per il quale si attende una contrazione del valore in euro del mercato dei cellulari come conseguenza dell’indebolimento del dollaro, della frenata economica negli Stati e di una sua possibile estensione in Europa. Insomma, un indice che le preoccupazioni per l’impatto del rallentamento dell’economia sugli utili non è del tutto ingiustificato.
In flessione gli utili di Pfizer, che ha chiuso il primo trimestre con utili per 2,78 miliardi di dollari, contro i 3,39 miliardi registrati nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi del gruppo farmaceutico statunitense sono ammontati a 11,8 miliardi, anch’essi in calo da 12,5 miliardi. Il gruppo ha comunque confermato le previsioni per l’intero 2008, per il quale prevede utili per azione compresi tra 1,73 e 1,88 dollari e ricavi tra i 47 e i 49 miliardi.
Merrilly Lynch è invece passata in rosso, con una perdita continuativa pari a 1,97 miliardi di dollari, 2,20 dollari per azione, rispetto all’utile di 2,03 mld, 2,12 dollari per azione, del primo trimestre 2007. Deciso calo, -69%, anche dei ricavi, scesi a 2,9 miliardi di dollari. Escludendo le svalutazioni legate alle perdite ed ai fondi ammortamento per gli strumenti derivati, principalmente ai CDO, i ricavi netti si sarebbero attestati a 7,4 miliardi di dollari, -26% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio. Nel tentavo di raggiungere risparmi per 800 milioni annui, il colosso statunitense, nel comunicato di diffusione dei risultati trimestrali, ha precisato di voler procedere al licenziamento di 4 mila dipendenti, circa il 10% della forza lavoro complessiva.
Solo Ibm, ieri sera, non ha deluso. Il colosso dei pc ha annunciato utili pari a 2,32 miliardi di dollari nel primo trimestre, in salita del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile per azione si è attestato a 1,65 dollari, ben sopra il consensus che era fermo a 1,45 dollari. Il fatturato è salito dell’11% a 24,5 miliardi di dollari. Buono anche l’outlook per l’intero 2008 che vede un utile per azione di 8,5 dollari, a fronte degli 8,25 dollari attesi dal mercato.
Nel primo trimestre dell’anno Nokia ha venduto 115,5 milioni di telefoni, con una quota di mercato del 39% (+27% anno su anno) e un prezzo medio di vendita di 79 euro (83 dollari nel quarto trimestre). I primi tre mesi dell’anno si sono chiusi con un utile per azione di 38 centesimi di euro al netto di voci straordinarie, per profitti complessivi di 1,22 miliardi, in crescita del 25%. Il valore delle vendite è ammontato a 12,66 miliardi, in crescita del 28%. Nokia ha inoltre reso noto che la quota di mercato nei telefoni cellulari è scesa dal 40 al 39%, ma lo stesso gruppo ha chiarito di attendersi un incremento della quota già nel trimestre in corso. Il margine lordo si è attestato al 35,8%. In scia alla diffusione dei risultati il titolo Nokia ad Helsinki è scivolato fino a perdere sette punti percentuali.