Notizie Indici e quotazioni Tornano le vendite sui listini europei. Spagna potrebbe chiedere aiuti nel weekend

Tornano le vendite sui listini europei. Spagna potrebbe chiedere aiuti nel weekend

2 Ottobre 2012 07:43

La  vendite tornano a fare capolino sui principali mercati finanziari europei. I rialzi visti in avvio di settimana e di trimestre sono durati giusto una giornata: questa mattina a Parigi il Cac40 cede oltre l’1%, mentre il Dax indietreggia dello 0,6%. Giù anche l’Ibex e il Ftse100 che lasciano sul parterre circa lo 0,6%. Partenza con il freno a mano tirato anche Piazza Affari, con il Ftse Mib che cede lo 0,72% a 15.411,2 punti. All’interno del paniere maglia rosa per Finmeccanica che guadagna oltre il 2,3%.  E’ entrata nel vivo la partita per la conquista di Ansaldo Energia, controllata da Finmeccanica con una quota pari al 55% del capitale. Secondo Il Sole 24 Ore ormai si profila la cessione dell’intera società genovese, della quale il fondo Usa First Reserve possiede il restante 45%. Sul fondo del Ftse Mib Buzzi Unicem, STM e Eni con ribassi inferiori all’1%.

Spagna: richiesta di aiuti attesa nel fine settimana
E’ la Spagna e la sua richiesta di aiuti a tenere in apprensione le Borse europee. Secondo quanto riportano oggi da numerosi quotidiani, che citano indiscrezioni dell’agenzia Reuters, il Governo di Madrid potrebbe chiedere gli aiuti europei nel prossimo fine settimana. La fonte dell’indiscrezione è un alto funzionario europeo.
Oltre alla tempistica sugli aiuti, la Spagna attende anche la decisione di Moody’s sulla revisione del rating sul debito che potrebbe pesare sulle performance dei mercati, peggiorandone l’umore in caso di declassamento. L’agenzia Usa ha terminato il periodo di revisione sul rating spagnolo alla fine del mese di settembre. Intanto le altre due agenzie Fitch e S&P hanno chiarito che non effettueranno modifiche al rating spagnolo fino a fine anno.

La RBA taglia i tassi al 3,25%
I mercati si sono risvegliati con la mossa a sorpresa della Reserve Bank of Australia che ha portato il costo del denaro al 3,25% dal 3,5% precedente. Il consensus si attendeva un nulla di fatto. “Il picco degli investimenti è atteso il prossimo anno ma è probabile che sia inferiore rispetto a quanto previsto in precedenza”, ha rimarcato il governatore della Rba, Glenn Stevens. Inoltre Stevens ha sottolineato che la crescita in Cina ha rallentato “e l’incertezza su prospettive a breve termine è maggiore di quanto non fosse qualche mese fa”.
“Questa decisione segue il rallentamento cinese e dal momento che la Cina rappresenta il primo partner commerciale degli australiani, la mossa fa senso e tende a non ampliare gli effetti di questa dipendenza all’economia interna” commentano gli analisti di Fxcm.