Torna incubo bollette: prezzo gas di nuovo alle stelle dopo che la Germania congela il via libera a Nord Stream 2
Nuova fiammata del gas dopo che la Germania ha sospeso la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania. Il prezzo del future del gas naturale è aumentato solo oggi di quasi il 5% a quota 5,3 $. Da inizio anno il prezzo del gas naturale sul Nymex è balzato del 103%.
Ancora più marcato il movimento dei prezzi del gas europeo di riferimento (TTF di Amsterdam) arrivati a segnare +12%. L’aumento può essere spiegato dal timore dei trader che la decisione tedesca vada a ritardare ulteriormente l’inizio del funzionamento del gasdotto e questo ha influito molto sulla volatilità.
Uno stop temporaneo che rischia infatti di allungare di diversi mesi il via al gasdotto di Gazprom. Una volta che ci sarà il via libera della Vigilanza tedesca, servirà poi il nullaosta della Commissione europea (fino a quattro mesi per esaminare il dossier) e infine nuovo passaggio all’Autorità tedesca con il rischio di altri due mesi di attesa.
Nuova tappa della crisi energetica europea
L’Europa in questi mesi è stata l’epicentro della crisi del gas con i prezzi aumentati vertiginosamente da aprile quando le condizioni climatiche insolitamente fredde hanno fatto sì che il gas europeo in stoccaggio sia sceso al di sotto della media quinquennale pre-pandemia, indicando una potenziale crisi dell’offerta. A calmierare la corsa dei prezzi avevano contribuito le dichiarazioni della Russia con lo stesso Putin che aveva promesso una maggiore offerta, poggiando sulla convinzione che si arrivasse a uno sblocco politico sul fronte Nord Stream 2.
La costruzione del gasdotto, in grado di erogare fino a 55 miliardi di metri cubi di gas russo alla Germania è stato completato all’inizio di quest’anno ma il regolatore energetico tedesco ha interrotto il processo di certificazione necessario prima che possa iniziare ad operare, questo per adeguarsi alle norme energetiche europee. Non è stata resa nota l’eventuale durata e ripercussioni sui tempi di avvio delle operazioni del gasdotto.
La mossa arriva quando Nord Stream 2 AG, l’operatore del gasdotto, ha deciso di costituire una filiale tedesca nel tentativo di soddisfare i requisiti dell’Unione Europea che impongono al gigante energetico russo una separazione tra produzione e distribuzione.