Titolo Zoom resta sulla breccia a Wall Street, vaccini e valutazioni monstre con +600% Ytd non fanno paura. Test conti in arrivo
Con il 2020 che sta per volgere al termine è tempo di fare bilanci. Tra i grandi vincitori di questo anno segnato dalla pandemia Covid-19 senza dubbio si segnala Zoom, piattaforma statunitense che fornisce servizi di videoconferenze. Il lockdown e le successive restrizioni da Covid hanno costretto milioni di persone in tutto il mondo a lavorare e studiare a casa con conseguente boom per Zoom.
Il prezzo delle azioni di Zoom è cresciuto in modo esponenziale quest’anno a causa della pandemia. Rispetto alla valutazione in sede di IPO poco più di un anno fa di $ 9 miliardi, adesso Zoom vale il 1.200% in più, circa 134 mld di dollari e una quotazione di 471 $ (il mese scorso si era spinta fino a 588$).
Nel solo 2020 l’impennata è del 600%. Dopo una fase di debolezza nella prima metà di novembre dettata dal newsflow positivo sul fronte vaccini, negli ultimi giorni sono tornati consistenti gli acquisti con +6% venerdì in attesa dei conti trimestrali in arrivo il 30 novembre. Inoltre la situazione contagi negli Usa rimane critica e l’annuncio della chiusura delle scuole pubbliche a New York City con il ritorno all’apprendimento a distanza dal 19 novembre ha indotto un ritorno ad un uso massiccio di Zoom.
Boom in Borsa accompagnato da crescita a tre cifre dei ricavi
Durante la pandemia, l’utilizzo di Zoom è stata una questione di necessità, ma i vantaggi della piattaforma rimarranno anche dopo il ritorno al lavoro a fine pandemia.
Zoom nella prima metà dell’anno fiscale 2021 (i sei mesi da febbraio a luglio) ha visto i ricavi balzare del 270% rispetto all’anno precedente a un soffio dalla soglia di un miliardo (992 mln $). I ricavi del primo trimestre sono stati pari a $ 328 milioni, prima di salire ancora più in alto nel secondo trimestre a $ 663,5 milioni, mentre i profitti sono saliti a $ 186 milioni. I profitti del terzo trimestre sono attesi a circa 0,75 dollari per azione.
La crescita a tre cifre dovrebbe confermarsi sull’intero esercizio 2021 con la guidance societaria che indica un +281-284% per l’intero anno, con utili rettificati moltiplicati per sette volte rispetto a un anno prima.
Un banco di prova sarà sicuramente l’esercizio 2022 (che partirà da febbraio 2021) durante il quale il contesto sociale andrà sempre più verso la normalizzazione grazie all’arrivo dei vaccini. Gli analisti vedono però la crescita non arrestarsi. Gli analisti di RBC vedono nel prossimo anno un +60% dei ricavi e dicono buy sul titolo con target a 600 $ rimanendo fiduciosi nonostante i dati mostrino un rallentamento dei download di app dal picco di aprile. Tuttavia, i livelli di download rimangono ancora significativamente al di sopra dei livelli pre-COVID.
Valutazioni tirate e la necessità di diversificare
Ma quando arriverà la fine della crisi del coronavirus, Zoom sarà in grado di mantenere la maggior parte dei clienti che ha attratto durante la pandemia? Inoltre, visti gli enormi guadagni che il prezzo delle azioni ha visto, è possibile che, anche se l’azienda continui a crescere ad un ritmo sostenuto, le azioni di Zoom possano tornare indietro rispetto alle recenti vette. Eppure, a lungo termine, le prospettive di Zoom sembrano ancora forti e questo perché l’azienda non si limita a sfruttare il successo della sua piattaforma video, ma aggiunge nuove funzionalità e guarda alle applicazioni su campi similari, come il servizio telefonico, per aumentare e diversificare le fonti di reddito.
“Non sorprende che l’entusiasmo degli investitori per la società sia aumentato – argomenta Michael Hewson di CMC Markets – . Ci sono stati segni di crescenti difficoltà in termini di infrastruttura, che potrebbe richiedere alcuni investimenti per migliorare la sua resilienza, dopo le interruzioni di agosto. Alla luce di questi guadagni e dell’attuale valutazione, c’è la sensazione che, sebbene Zoom abbia fatto molto bene quest’anno, è necessario porsi delle domande sul valore dell’azienda per oltre $ 120 miliardi. Il successo di Zoom ha spinto i suoi concorrenti a migliorare, così la neonata azienda potrebbe scoprire che deve lavorare molto più duramente. Ciò potrebbe porre l’attuale valutazione sotto un controllo leggermente più accurato, tra le domande sulla sostenibilità ai livelli attuali”.