Notizie Notizie Italia Tim, Vivendi cede il 5%. La reazione del titolo e gli scenari possibili

Tim, Vivendi cede il 5%. La reazione del titolo e gli scenari possibili

24 Marzo 2025 09:59

Venerdì sera a mercati chiusi è arrivato l’annuncio di Vivendi che ha ceduto sul mercato oltre il 5% del capitale di Tim. Repentina la reazione del mercato con titolo Tim in testa al Ftse Mib con un rally del 3% in avvio, per poi rallentare a +1% circa in area 0,294 euro. Cresce l’attesa per capire le intenzioni di Poste, da poco entrata nel capitale.

Vivendi cede il 5% di Tim sul mercato

Il gruppo transalpino che fa capo alla famiglia Bollorè è sceso dal 23,75% al 18,37% delle azioni ordinarie e dei diritti di voto di Tim, pari al 13,19% del capitale (includendo le azioni risparmio). La cessione è avvenuta in due tranche: il 4,4% lo scorso 18 marzo e poi un altro 1% circa nei giorni successivi.

I francesi rimangono saldamente il primo socio di Tim e stando a quanto riferito da più fonti non sarebbero al momento intenzionati a scendere ulteriormente.

Chiaramente lo scenario è molto fluido dopo che lo scorso mese si è concretizzato l’ingresso di Poste Italiane nel capitale attraverso l’acquisizione del 9,81% in mano a Cdp. Non è da escludere che in futuro i francesi, una volta capite le intenzioni di Poste, trovino un’intesa per scendere ulteriormente cedendo parte della quota proprio a Poste che potrebbe arrampicarsi a ridosso soglia d’Opa del 25% del capitale. Secondo La Stampa Vivendi potrebbe mantenere una quota del 5% e Poste potrebbe aumentare la sua partecipazione a circa il 23%. Non è da escludere inoltre l’interessamento di altri player come il fondo britannico Cvc.

Poste, secondo il Corriere,  ha un forte interesse per Tim Mobile, un in cui già opera con Poste Mobile. Lo scenario più probabile potrebbe essere uno spin-off di Tim Mobile e un combinazione con Iliad al fine di ridurre il numero di player in Italia  anche se esiste la possibilità che l’antitrust chieda dei rimedi per evitare una posizione dominante.

Attesa per cda Poste del 26 marzo

Qualche novità potrebbe già arrivare questa settimana con il prossimo cda di Poste, chiamato ad approvare i conti 2024, in agenda mercoledì 26.  Tra due giorni quindi l’ad di oste, Matteo Del Fante, potrebbe dare qualche indicazione in più sulle possibili mosse che intende fare in relazione a Tim, anche a livello di sinergie da trovare.

La scorsa settimana l’ad di Tim, Pietro Labriola, ha fatto capire che c’è spazio per mettere in campo una partnership su alcuni aspetti. “Il futuro delle tlc è la customer platform, vendere alla nostra base clienti altri servizi, energia, servizi finanziari, assicurazioni – ha affermato – e quindi una partnership commerciale un po’ più estesa con Poste potrebbe accelerare questo percorso”.

Tim-Poste, cosa aspettarsi

Le opzioni sono molteplici. Considerando i 12.800 uffici postali presenti nella Penisola, Poste potrebbe anche utilizzarli per vendere i prodotti Tim, ma i competitor potrebbero ricorrere contro tale mossa in quanto Poste è una società pubblica e potrebbe essere visto come una sorta di aiuto di stato. Dal canto suo Tim, come fatto intendere da Labriola, potrebbe offrire altri servizi quali i servizi di luce e gas utilizzando il canale diretto di Poste energia; in aggiunta, essendo PosteMobile un operatore virtuale, potrebbe trasferirsi da Vodafone a Tim.

Intanto, stando a quanto riporta Il Messaggero, Tim avrebbe dato mandato a Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Unicredit in qualità di bookrunners, global coordinator di organizzare e gestire le modifiche a un progetto revolving da 4 miliardi di euro con scadenza nel 2026 con l’obiettivo di ridurre l’entità a 3 miliardi di euro, riprezzarla e prorogarlo fino al 2030.