Notizie Notizie Italia Global Debt Report Ocse: Italia sul podio grazie ai Btp patriottici. E Giorgetti prepara l’emissione di primavera

Global Debt Report Ocse: Italia sul podio grazie ai Btp patriottici. E Giorgetti prepara l’emissione di primavera

21 Marzo 2025 13:19

Il debito mondiale supera la soglia record dei 100 milia miliardi di dollari sommando quello emesso da Stati e quello societario. E’ il traguardo monstre che emerge dall’ultimo Global Debt Report stilato dall’Ocse che non manca di denotare gli elementi di preoccupazione di questa ascesa del debito. Non manca quale importante accenno sulle tendenze in atto in Italia.

Report Ocse: debito globale record

Dal Global Debt Report dell’Ocse emerge che lo scorso anno governi e imprese hanno effettuato emissioni per ben 25.000 miliardi di dollari, quasi il triplo rispetto ai livelli delle esigenze di rifinanziamento nel 2007, ossia prima della grande crisi finanziaria subprime. L’Organizzazione avvisa come ad oggi la spesa per gli interessi è superiore a quella per la Difesa con il rapporto tra interessi sul debito e Pil è aumentato al 3,3%, 0,3 punti percentuali in più rispetto al 2023.

Questa tendenza crescente rischia di restringere la capacità di prestiti futuri per Stati e imprese.

Non tutti i Paesi evidenziano le stesse tendenze. L’Ocse spiega ad esempio come l’Italia abbia fatto “passi importanti” per la gestione del suo indebitamento con spesa reale per gli interessi stabile rispetto all’ascesa degli altri Paesi, Germania compresa. E questo si è tradotto nel calo dello spread Btp-Bund che in questi mesi è arrivato a cavallo dei 100 punti base, sui minimi dal 2021.

Questo è stato possibile, spiega l’organizzazione con sede a Parigi, in primo luogo per il consolidamento fiscale e il ritorno dell’avanzo primario. l’Italia risulta tra quei paesi che sono stati in grado di ridurre il rapporto tra l’indebitamento netto ed il Pil.

Btp Valore & co, Italia sul podio per debito in mano alle famiglie

A saltare all’occhio è il fatto che adesso l’Italia risulti tra i Paesi con più alta quota di debito sovrano detenuta dalle famiglie, arrivata a circa il 14%; una quota che permette alla Penisola di salire sul terzo gradino del podio virtuale dei paesi con più alta quota retail, dietro solo a Ungheria e Stati Uniti.

Un risultato che è frutto di anni di crescente successo delle emissioni dedicate al pubblico dei piccoli investitori e che sono andate a controbilanciare il venir meno degli acquisti di titoli sovrani da parte della Bce. Via XX Settembre in questi anni ha lavorato alacremente per diversificare la sua base di investitori e assorbire al meglio le sue ingenti esigenze di rifinanziare un debito monstre di 2mila miliardi.

In particolare, nel biennio 2023-2024 sono state quattro le emissioni del Btp Valore, con la prima che ha raccolto 18,2 miliardi, la seconda 17,2 miliardi,  la terza la cifra record di 18,3 miliardi e l’ultima 11,2 miliardi,

La sponda delle emissioni retail per rifinanziare il debito

La forte domanda di titoli sovrani italiani da parte degli investitori retail ha aiutato il paese a diversificare ulteriormente la sua base di investitori e ad assorbire le sue grandi esigenze di prestito. Una tendenza destinata a continuare in futuro viste le quantità significative di debito pubblico da rifinanziare. “Riteniamo che sia le famiglie che gli investitori non residenti abbiano più spazio per aumentare le loro partecipazioni. In questo contesto, il successo dell’Italia nel riequilibrare le finanze pubbliche e nell’accelerare l’esecuzione dei fondi europei rimarrà fondamentale per evitare oscillazioni nella fiducia degli investitori e per aumentare l’appetito degli investitori per le obbligazioni italiane”, sottolineava il mese scorso Dbrs Morningstar.

Tesoro prepara il ritorno del Btp Italia

Dopo il successo della prima emissione retail dell’anno, ossia il Btp Più che ha raccolto ordini per 14,9 miliardi, il programma di emissioni del Tesoro per il 2025 non esclude che ci sarà un’altra emissione retail e almeno un’emissione di BTP Italia; proprio quest’ultimo strumento, il cui collocamento è sempre stato ibrido con prime giornate dedicate ai retail e le ultime agli istituzionali, era mancato lo scorso anno e con ogni probabilità tornerà che perché a maggio andrà a scadenza un Btp Italia per circa 18,5 miliardi di euro.

Pertanto il periodo maggio-giugno potrebbe essere fertile per l’emissione di un nuovo Btp indicizzato all’inflazione. Uno strumento che tra il 2022 e 2023 ha attirato grandi attenzioni alla luce dell’impennata post-pandemica dell’inflazione e che oggi potrebbe ritrovare un senso strategico all’interno di un portafoglio diversificato che presenti una copertura dal rischio di una nuova fiammata dei prezzi alla luce delle politiche protezioniste che Donald Trump minaccia di mettere in atto su scala globale.