Mps-Mediobanca: Lovaglio fa chiarezza su dissinergie e ruolo Generali. Per Caltagirone un jolly da 500 milioni (grazie a Intesa)

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A 48 ore di distanza arriva la replica di Rocca Salimbeni a quanto affermato da Alberto Nagel sull’Ops lanciata su piazzetta Cuccia. E non sono mancati i riferimenti a Generali, secondo molti il vero oggetto del contendere.
Lovaglio: “Generali non determinante nel progetto”
Il palcoscenico è lo stesso, la Morgan Stanley European Financials Conference 2025 dove in questi giorni hanno virtualmente sfilato tutti i principali banchieri italiani. L’ad di Mps, Luigi Lovaglio non ha mancato di porre l’accento sulle importanti sinergie tra Siena e piazzetta Cuccia aprendo a scenari futuri di ulteriore consolidamento. “Non escludo una nuova ondata di consolidamento nei prossimi due anni – ha affermato Lovaglio – e la nuova Mps insieme a Mediobanca potrà avere un ruolo importante. Quindi potrebbero esserci più opzioni”.
Il banchiere lucano ha fatto capire che l’intento primario è dare vita al terzo polo bancario dietro a Intesa Sanpaolo e Unicredit. Parole accompagnate da un riferimento a Generali che invece non è indicato come un tassello fondamentale del progetto. “La nostra unica ambizione è essere con Mediobanca la terza forza in Italia per depositi, con una forte base di capitale, remunerazioni significative per i nostri azionisti perché avremo una generazione di capitale che andrà oltre i profitti”. “La quota in Generali non è cruciale per il potenziale che vogliamo esplorare con questo accordo”, ha aggiunto Lovaglio che non manca di precisare come Trieste, di cui Mediobanca detiene il 13,1%, porta redditività e offre opzionalità per il futuro in termini di cooperazione “ma non è cruciale per il potenziale che la banca vuole esprimere con l’aggregazione”. In aggiunta, il nuovo gruppo vedrebbe una dipendenza dalle Generali “molto più bassa” pari al 16% dei profitti rispetto al 40% attuale per Mediobanca.
Replica a Nagel su dissinergie
Martedì l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, aveva ribadito la convinzione della merchant bank che l’operazione distrugga valore e crei dissinergie. Su questo punto arriva la risposta indiretta del numero uno dell’istituto senese: le dissinergie “saranno minime e le gestiremo al meglio, mettendo molta attenzione ai clienti, al management e al team” di piazzetta Cuccia, soprattutto quelle attive nel comparto personal & investment banking. Una piccola rettifica rispetto a quanto detto due mesi fa al lancio dell’Ops quando si erano ricondotte le sinergie di costo principalmente all’ottimizzazione delle funzioni centrali.
Il riferimento alla tabella di marcia dell’Ops, Lovaglio si aspetta di avere le necessarie autorizzazioni entro fine giugno per poi partire con l’ops. “Verso metà luglio completeremo il tutto”.
I numeri dell’Ops Mps su Mediobanca
L’Ops su Mediobanca è volta a creare il terzo operatore bancario nazionale in termini di totale attivi, impieghi alla clientela, raccolta diretta e total financial assets. L’offerta, ha spiegato Mps, rappresenta “un’opportunità ideale di ulteriore sviluppo e crescita per entrambe le banche e offre una significativa creazione di valore”. Mps ha l’obiettivo di realizzare 0,7 miliardi di sinergie all’anno con costi di integrazione una tantum per 0,6 miliardi.
Il 18 marzo il cda della banca senese ha deciso di alzare a un massimo di 2,23 miliardi di azioni il numero di titoli che Mps intende emettere “a scopo di estrema prudenza” nell’ambito dell’aumento di capitale al servizio dell’Ops su Mediobanca che i soci dovranno approvare nell’assemblea del prossimo 17 aprile.
Caltagirone in manovra prima delle assemblee
In vista dell’assemblea Mps del 17 aprile e di quella di Generali del 24 aprile, Francesco Gaetano Caltagirone si appresta a ulteriori movimenti dopo essere già salito fino all’8% in Mps. Stando a quanto riporta oggi MF, l’imprenditore romano, attraverso le società con le quali è investito in Mps, Mediobanca e Generali, avrebbe chiesto e ottenuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento da mezzo miliardo di euro, dando in cambio in pegno una parte delle stesse azioni.
Sul mercato intanto a tenere banco è la possibile revisione al rialzo dell’offerta. Nelle ultime settimane lo ‘spread’ tra quanto offerto come concambio da Mps e il prezzo a cui viaggia Mediobanca si è stretto azzerandosi praticamente mercoledì, per poi risalire leggermente ieri.