Notizie Notizie Italia TIM, i piccoli azionisti: “Offerta KKR troppo bassa”

TIM, i piccoli azionisti: “Offerta KKR troppo bassa”

23 Novembre 2021 09:33

I piccoli azionisti di TIM: “L’offerta KKR è troppo bassa”

Azioni di TIM in volata in Borsa volano a +30% ieri, rafforzando così l’idea che l’offerta di KKR sia apprezzata dal mercato, offerta che di fatto fissa il valore dell’azienda di Corso d’Italia a circa 11 miliardi di euro. Al netto di ciò, però, Franco Lombardi, presidente della Asati (associazione dei piccoli azionisti di TIM), sottolinea come da una parte l’offerta KKR rappresenta “un punto fermo nella disputa in atto tra Vivendi e il top management dell’azienda”, dall’altra però come l’offerta sia “molto bassa, ci aspettavamo una forchetta tra 0,7 e 0,8 per azione, per questo consigliamo ai nostri iscritti di mantenere le loro posizioni in attesa di una migliore offerta”.

 

TIM, Lombardi (Asati): “L’offerta non deve diventare l’occasione per fare lo “spezzatino” di TIM

Proseguendo il suo discorso, Lombardi aggiunge: “la cosa fondamentale è che l’offerta non si tramuti nell’occasione per fare uno spezzatino dell’azienda, mettendo sul mercato i “rami buoni”, come Noovle, Sparkle o Tim Brasil, per fare cassa e rientrare dell’investimento fatto”.

Così facendo, Lombardi sottolinea che la prospettiva sarebbe molto negativa “per un’azienda che occupa quarantamila persone solo in Italia e che, prima dell’Opa di Colaninno, era il quarto operatore mondiale”.

 

TIM, gli analisti guardano a favore di TIM

Nel mentre, gli analisti di HSBC hanno ritoccato il target price di TIM di quasi il 100%, modificando da 0,28€ (un valore persino inferiore al prezzo di chiusura dell’ultima seduta di venerdì) a 0,50€, praticamente in linea con quanto ipotizzato, come prezzo d’acquisto, da KKR. Una valutazione interessante che sottintende come, per gli analisti il fondo si presenti come un partner plausibile e stabile nel lungo periodo, oltre a prefigurare la possibilità di un margine in aumento per l’offerta pervenuta.

Molto sul futuro di TIM, in tal senso, sarà esplicitato dal prossimo piano industriale dell’azienda, annunciato nelle scorse settimane da Luigi Gubitosi e che, proseguendo sulla linea dei precedenti, dovrebbe ampliare il perimetro d’azione di TIM delineandone un percorso non più soltanto incentrato sul settore TLC ma sempre più rivolto ad una presenza dell’azienda plurisettoriale, ivi compreso dunque il settore delle infrastrutture di rete.

Infrastrutture di rete che rimangono come sempre settore strategico per gli interessi nazionali, motivo per cui il ministero dell’economia, pur benedicendo l’operazione in un comunicato stampa nella tarda serata di domenica, si è di fatto riservato la possibilità di esercitare il cosiddetto meccanismo del “Golden Power”, per assicurarsi che gli obiettivi dell’azionista subentrante siano in linea con gli interessi nazionali esplicitati dal PNRR.

 

TIM, D’Attis (Commissione Bilancio della Camera): “Il Governo difenda l’asset e Vivendi lasci lavorare Luigi Gubitosi

Proprio in tal senso, si registrano le prime prese di posizione a livello politico, con il deputato Mauro D’Attis (FI), membro della Commissione Bilancio della Camera, che commenta: “Credo che il governo debba fare di più per difendere l’asset TIM. Abbiamo gli strumenti per difendere un asset italiano e soprattutto l’infrastruttura di rete del Paese”.

Commentando inoltre la posizione dell’attuale azionista di maggioranza di TIM, Vivendi, D’Attis aggiunge inoltre: “il mercato fa il mercato e quindi è legittima la critica di Vivendi. Ma è anche vero che Gubitosi deve poter esercitare il suo ruolo di amministratore delegato: a noi interessa lasciare fuori dal mercato l’infrastruttura, che deve essere dello Stato e per questo aspettiamo le evoluzioni, compreso l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti”.