Notizie Risparmio Tetto a detrazioni penalizzerà soprattutto chi scarica spese mutuo

Tetto a detrazioni penalizzerà soprattutto chi scarica spese mutuo

18 Ottobre 2012 14:16

La stretta sugli sconti fiscali decisa dal governo per mezzo della Legge di Stabilità comporterà sgradite sorprese già dalla prossima dichiarazione dei redditi soprattutto per chi è solito detrarre gli interessi passivi pagati sul mutuo. La nuova normativa prevede la combinazione di un a franchigia di 250 euro (dai 129 euro precedenti) e dell’introduzione di un tetto di 3.000 euro delle somme su cui si possono chiedere detrazioni con la sola esclusione delle spese sanitarie che non rientrano nel conteggio di tale soglia. In precedenza questo tetto non era previsto con quindi la possibilità di sommare senza limiti tutte le singole detrazioni. L’effetto della nuova normativa (che riguarda i contribuenti con un reddito superiore ai 15 mila euro) si farà sentire soprattutto per quelli che sono soliti detrarre le spese per gli interessi passivi del mutuo, voce che da sola rischia di risucchiare tutto l’ammontare detraibile. Lo sbarramento complessivo va a corrispondere con quello previsto per la detrazione degli interessi passivi del mutuo (che prima era di 4.000 euro) e risultano circa 1 milione gli italiani che nel 2011 hanno raggiunto tale soglia con la sole voce mutui. Secondo quanto calcolato dalla Cgia di Mestre una famiglia monoreddito da 35mila euro con mutuo e un figlio a carico che nella dichiarazione dei redditi 2011 ha dichiarato interessi passivi sul mutuo per 4.000 euro (con conseguente detrazione pari a 760 euro), con la nuova normativa vedrà la detrazione sul mutuo scendere di 190 euro. Inoltre tra maggiore franchigia e mancate detrazioni per altre voci (tasse scolastiche e spese attività sportive figlio) la famiglia in questione vedrà complessivamente minori detrazioni per 401 euro, cifra superiore al risparmio Irpef di 280 euro derivante dal taglio delle aliquote contenuto nella stessa Legge di Stabilità. Va rimarcato che per chi non ha un mutuo da pagare cambia poco (sostanzialmente solo la maggiore franchigia), mentre tra quelli che hanno un mutuo va valutato da quanto tempo ha accesso il mutuo poiché la maggior parte degli interessi si pagano nei primi anni di vita del mutuo.