Italia: aumenta cautela nelle spese e negli investimenti personali (osservatorio Anima)
Di fronte alla crisi economica gli italiani sono diventati più prudenti, ma non rinunciano in maniera drastica ai propri progetti di vita. E’ ciò che emerge dalla seconda edizione dell’osservatorio Anima, – la prima risale allo scorso mese di giugno – l’indagine realizzata da Anima Sgr, in collaborazione con la società di ricerche di mercato GFK Eurisko, e volta a comprendere come le famiglie italiane gestiscono i risparmi in funzione dei loro programmi futuri. L’indagine è stata condotta tra il 3 e il 7 settembre 2012 ed è costituita nel complesso da 550 interviste a persone rappresentative della popolazione italiana (bancarizzati con più di 18 anni). Nonostante la crisi del debito nell’Eurozona abbia messo a dura prova l’economia italiana, la presenza di “progetti” di risparmio rimane una presenza rilevante per la maggior parte degli intervistati (55%). Nel dettaglio, prevalgono i progetti di risparmio: la costruzione di una “riserva” da dedicare alla realizzazione dei progetti, ma anche per emergenze, imprevisti (23%) e l’accumulazione di un capitale di sicurezza (13%). L’acquisto o ristrutturazione di immobili è stabilmente tra i primi progetti (9% rispetto al 7% di giugno). Dalla ricerca di Anima la propensione al risparmio delle famiglie italiane resiste. Sale infatti la percentuale di chi sceglie la strada dell’oculatezza nella gestione delle risorse: il 78% degli intervistati con “progetti” in mente dichiara di volerli realizzare attraverso una riduzione delle spese superflue (giugno: 68%), il 16% è disposto addirittura a tagliare le spese importanti (giugno: 13%). Tra le conferme l’investimento in immobili rimane stabile al primo posto nelle preferenze di investimento degli italiani (24% rispetto al 25% di giugno), seguito dai titoli di Stato italiani (9% rispetto al 10% di giugno). Seguono, con percentuali inferiori al 5%, le altre forme di investimento in prodotti finanziari. Le caratteristiche più richieste in un prodotto di investimento finanziario sono la presenza di meccanismi di “protezione” del capitale investito (49% contro il 46% di giugno) e di un rendimento minimo garantito (33% dal 35% di giugno).