Carte di pagamento, gli italiani hanno voglia di cash (elettronico)
Gli italiani si avviano a grandi passi a salutare il contante e ad utilizzare moneta elettronica e telefono cellulare anche per gli acquisti di tutti i giorni. Lo dice la ricerca “Gli italiani e la voglia di cash” presentata al Sia Expo 2012 e realizzata per Sia – sviluppatore di infrastrutture e servizi tecnologici per le transazioni finanziarie presente in 40 Paesi del mondo – dall’ISPO, che evidenzia come, allo stato attuale, su 800 intervistati nel mese di settembre ben il 62% degli interpellati usa regolarmente carte di credito, bancomat e prepagate (il 79% ne possiede almeno una), mentre il 19% utilizzerebbe anche il mobile payment tramite cellulare. Il 21% degli intervistati usa invece esclusivamente il contante: sono prevalentemente pensionati e casalinghe dal basso livello di istruzione (massimo licenza elementare) e ultrasessantaquattrenni.
Imprenditori e dirigenti sotto i 54 anni e con laurea sono invece tra i maggiori sostenitori delle carte di pagamento.
Sono i più giovani i più favorevoli all’uso del cellulare per i propri acquisti: 18-24enni, studenti o laureati, prevalentemente abitanti nel nord-est.
Un dato interessante è che tra gli intervistati, il 30%, si dichiara eventualmente disposto ad abbandonare completamente il “vecchio” contante ad esclusivo favore dei pagamenti elettronici, ritenuti veloci e comodi anche per gli acquisti sotto i 50 euro. Ad impedire la diffusione ulteriore di questi metodi di pagamento, a quanto pare, la ancora troppo bassa diffusione di terminali POS presso gli esercizi commerciali. Infatti, se fossero più diffusi, la percentuale di coloro che lascerebbe definitivamente il contante per il bancomat salirebbe dal 30 al 57%.
Sono molti i vantaggi della moneta elettronica: il 74% degli interpellati nella ricerca di SIA-ISPO ritiene che sia un buon modo per ridurre l’evasione fiscale. Un modo che potrebbe essere ulteriormente incentivato con i pagamenti via telefonino, vista la esponenziale diffusione di cellulari e smartphone che, secondo l’Istat, ha portato in 15 anni (dal 1997 al 2011) il 91,6% delle famiglie a possedere un apparecchio mobile.