Notizie Notizie Mondo Tesla senza pace in Borsa, colpa di Twitter ma non solo. Ecco cosa preoccupa gli investitori

Tesla senza pace in Borsa, colpa di Twitter ma non solo. Ecco cosa preoccupa gli investitori

7 Ottobre 2022 09:09

Tesla è scivolata ulteriormente in Borsa questa settimana dopo la notizia che Elon Musk porterà a termine l’ accordo per l’acquisto di Twitter. L’effetto Twitter sulle azioni Tesla si spiega in primo luogo perché Musk è una persona piuttosto impegnata e il fatto di dedicare tempo al social media una volta acquistato, si tradurrà probabilmente in una riduzione del tempo dedicato a Tesla, il che non è proprio quello che si vuole da un CEO di una società importante. L’altra ragione principale è che Musk ha dovuto vendere circa 20 miliardi di dollari di azioni Tesla nell’ultimo anno, la maggior parte dei quali per garantire l’acquisizione di Twitter.

In poche settimane il titolo ha così perso oltre il 21% e il saldo da inizio anno è tornato decisamente magro (-31%).

La view sul titolo Tesla di BG Saxo

Tesla è stato uno dei migliori titoli da maggio, ma le altalene e i continui rimbalzi degli ultimi giorni evidenziano il nervosismo degli investitori. Così Simone Di Biase, Head of Relationship Management di BG SAXO secondo cui da una parte ci sono le vendite del terzo trimestre che non hanno rispettato le stime, dall’altra i prezzi elevati del litio che impattano sui costi di produzione, infine la crisi del costo della vita che si traduce in un calo significativo della domanda da parte di numerose categorie di consumatori, compresi gli acquirenti di automobili. Tesla sta affrontando tutto questo anche se le aspettative degli analisti restano molto rosee: prevedono, comunque, una crescita dei ricavi del 42% nel 2023.

Le azioni Tesla hanno perso in una seduta l’8,6% e gran parte di questa debacle di Tesla è stata causata dalla diffusione dei dati sulle consegne del terzo trimestre, in calo rispetto alle stime (343.830 contro 357.938) dovute – secondo fonti ufficiali – a problemi logistici.

Ma non è solo una questione di problemi logistici nella catena di fornitura globale di automobili. Ci sono altre due fonti di rischio. Finora, Tesla è stata immune dalla crisi del costo della vita causata dalla crisi energetica galoppante. Tuttavia, con i prezzi elevati dell’elettricità e l’elevata inflazione, la domanda sta diminuendo drasticamente per molte aziende di consumo anche di successo come Apple, Nike e H&M. Questo è probabilmente il rischio più grande anche per le prospettive di Tesla, che fino ad ora sono ancora molto ottimistiche con gli analisti che si aspettano una crescita dei ricavi del 42% nel 2023. Una visione rosea difficile da assecondare, dice l’analista, considerando l’andamento dei prezzi dell’elettricità e del reddito disponibile.

Inoltre, ci sono due ulteriori, forti ostacoli per la crescita di Tesla. Il primo è il prezzo del litio che rimane elevato e porta ad un aumento del costo delle batterie e quindi di quello dei veicoli elettrici. Questo significa che, data anche la curva di adozione prevista sui veicoli elettrici, siamo di fronte ad un mercato che potrebbe rimanere contratto per anni.

Un altro vincolo è rappresentato dalla rete elettrica fisica che necessita di un massiccio aggiornamento per gestire tutte le nuove vetture elettriche e le pompe di calore aria-acqua. Entrambi questi temi sono fuori dal controllo diretto di Tesla e, se non vengono risolti rapidamente, potrebbero trasformare l’obiettivo di crescita annuo del 50% in una visione senza alcuna connessione con la realtà.