Notizie Notizie Mondo ​Tesla nella morsa di vendite in calo e dazi. Capitolo Doge chiuso per Musk?

​Tesla nella morsa di vendite in calo e dazi. Capitolo Doge chiuso per Musk?

3 Aprile 2025 13:27

Titolo Tesla sorvegliato speciali sui mercati. Dai rumors di un possibile addio di Elon Musk alla Casa Bianca alla questione dazi fino agli ultimi deludenti dati sulle vendite trimestrali del big californiano delle auto elettriche sempre alle prese con la concorrenza dei cinesi di BYD. Tutti questi fattori messi insieme stanno dettando il ritmo del titolo che resta volatile.

E se ieri le azioni Tesla hanno chiuso con un aumento del 5,3%, spinte da voci secondo cui Elon Musk potrebbe presto lasciare il suo ruolo di consulente per l’amministrazione Trump per tornare a dedicarsi maggiormente alla guida della compagnia di auto elettriche che presiede, oggi l’apertura potrebbe essere all’insegna delle vendite (nel pre-market il titolo cede quasi il 5%).  A pesare gli annunci delle nuove tariffe di Donald Trump, passate al setaccio da tutto il mondo. Secondo alcuni operatori i nomi esposti alla Cina come Apple, Nvidia, Tesla, TSMC saranno quelli messi maggiormente sotto pressione, in virtù dei dazi cinesi del 34% e per quelli a Taiwan del 32%.

Musk lascia Doge? Cosa si sa

Mentre si attendeva l’annuncio ufficiale del “Liberation day”, ecco che sui mercati ha iniziato a fare capolino l’indiscrezione circa un possibile addio di Elon Musk dal suo ruolo politico nell’amministrazione Trump, per tornare a tempo pieno alla guida di Tesla. La Casa Bianca, però, nega che le dimissioni siano imminenti e parla di “scoop spazzatura“, con lo stesso Musk che afferma che la notizia è una fake news.

Nonostante questo, gli investitori hanno reagito positivamente, esprimendo fiducia nel ritorno di Musk al timone dell’azienda. Un piccolo ritorno al positivo per Tesla, con le azioni che da inizio anno sono scese del 33,4% a 248,65 dollari ad azione.

Il coinvolgimento di Musk nel progetto Doge per semplificare la burocrazia federale ha fin da subito suscitato polemiche. Dan Ives, analista di Wedbush Securities, ha osservato: “Più Musk si impegna in politica, più il marchio ne risente”. Tesla in questi ultimi mesi è diventata un simbolo politico a causa di Elon Musk e questo rappresenta un grave ostacolo per il futuro di quella che era una delle più grandi potenze tecnologiche.

Nonostante le difficoltà e le sfide, Wedbush resta positiva su Tesla. “Restiamo fermamente ottimisti sul titolo di Tesla a lungo termine  – spiega Ives – ma Musk deve darsi una mossa, perchè ci sono tempi più bui in arrivo, con le pesanti consegne del primo di oggi. Musk deve porre fine a questa tempesta politica e trovare un equilibrio tra il ruolo di ceo di Tesla e Doge”.

Le vendite di Tesla calano del 13%

Infatti, le vendite complessive di Tesla nel primo trimestre del 2025 sono scese del 13%, fermandosi a 336.681 unità, il livello più basso dal 2022 e ben al di sotto delle previsioni degli analisti, che puntavano su 390.343 unità. A diminuire sono soprattutto i modelli Model 3 e Model Y, entrambe del 12%, arrivando a 323.800 unità, mentre gli altri modelli hanno registrato un calo del 46%. Anche la produzione di Tesla ha subito una contrazione del 16%, con un totale di 362.615 auto prodotte. La diminuzione delle vendite si è verificata nonostante la strategia di forti sconti, finanziamenti a tasso zero e altri incentivi.

Gli analisti di Wedbush segnalano consegne più deboli delle attese nel primo trimestre, ben al di sotto della stima di Wall Street pari a 352mila (il mercato si attendeva 400mila all’inizio dell’anno). I numeri rimangono sotto pressione in Europa, con una debole domanda anche negli States e in Cina.

Le azioni della società hanno perso circa il 50% del loro valore rispetto al picco di metà dicembre, con le iniziali aspettative di una regolamentazione favorevole e profitti elevati sotto la presidenza di Donald Trump che sono state sostituite dalla preoccupazione che il boicottaggio delle auto di Musk e altre difficoltà possano gravemente danneggiare l’azienda. Negli ultimi mesi, inoltre, Tesla ha perso quote di mercato a favore di rivali che hanno migliorato la loro offerta, tra cui Byd. Il gigante cinese produttore di veicoli elettrici ha presentato a marzo una tecnologia che consente alle sue auto di ricaricarsi in pochi minuti.

L’azienda ha spiegato il calo delle vendite come una conseguenza del passaggio a una nuova versione del suo modello più venduto. Tuttavia, alcuni analisti hanno attribuito la responsabilità allo stesso Elon Musk. Come Ross Gerber, di Gerber Kawasaki Wealth and Investment Management e uno degli azionisti della multinazionale di veicoli elettrici.

Gli altri guai per Tesla

Alla già presente frenata commerciale si aggiunge ora un nuovo fronte critico per Tesla: quello legale. Brad Lander, il Comptroller della città di New York, ha richiesto l’avvio di una causa contro l’azienda, accusando Elon Musk di aver effettivamente abbandonato il suo ruolo operativo in Tesla, pur continuando a dichiarare pubblicamente il contrario.

Lander sostiene che l’aumento della visibilità politica di Musk e il tempo dedicato ad altre attività, abbiano influenzato negativamente la gestione quotidiana di Tesla, che avrebbe avuto ripercussioni dirette sulla performance in Borsa: in meno di tre mesi, il titolo ha perso quasi il 40%, facendo evaporare oltre 300 milioni di dollari dai fondi pensione pubblici della città. Lander, che si candida a sindaco di New York, ha accusato Tesla di aver ingannato gli azionisti e chiede al dipartimento legale della città di intraprendere un’azione legale a tutela dei fondi.