Toronto boicotta Tesla, ma a terrorizzare Musk sono le grandi novità da Byd e Xiaomi

Fonte immagine: Getty Images
Non conosce soste la caduta verticale di Tesla a Wall Street. Dopo otto settimane consecutive con la retromarcia inserita, ieri gli investitori hanno ripreso a martellare di vendite il titolo con un altro passo indietro di quasi il 5%. Intanto Toronto decide di mettere all’angolo Tesla togliendogli gli incentivi.
Nuovo tonfo, Wells Fargo abbassa il target a 130$
Ieri la nuova ondata di vendite su Tesla, che da inizio anno ha ceduto il 41% e rispetto ai picchi storici del 17 dicembre (483$) ha più che dimezzato il proprio valore, è stata dettata dalle novità in arrivo da Byd, la rivale cinese che ha lanciato una super ricarica che presenza una potenza doppia rispetto a quella che Tesla, a cui si è aggiunto anche il taglio di target da parte di Wells Fargo a 130 dollari con giudizio underweight confermato. Il prezzo obiettivo implica un potenziale ulteriore downside del 40% rispetto ai livelli attuali. Wells Fargo individua come rischi chiave la debolezza dei fondamentali, il rallentamento delle vendite e le pressioni sui margini.
Le vendite europee sono diminuite del 45% a gennaio e del 41% a febbraio, mentre le vendite negli Stati Uniti sono diminuite dell’11% a gennaio e le vendite in Cina sono diminuite del 14% da inizio anno. La banca ha anche ridotto la sua stima di consegna per il 1° trimestre 2025 a 360mila unità, con un calo del 27% su base trimestrale e del 7% su base annua.
Nel corso dell’anno Tesla potrebbe trovare sostegno dal lancio di una Model Y rinnovata e della nuova Model 2.5 nel secondo trimestre. A questo però si contrappone la crescente concorrenza in Cina.
Byd all’attacco: arriva la super ricarica in 5 minuti
Ieri Byd ha annunciato una nuova tecnologia che può caricare i veicoli elettrici quasi alla stessa velocità necessaria per fare un piano a un’auto a benzina. La nuova ricarica “Super e-Platform” sarà in grado di raggiungere velocità di ricarica di picco di 1.000 kilowatt premettendo 400 chilometri di autonomia con soli 5 minuti di ricarica. Gli ultimi supercharger V4 di Tesla offrono una velocità di ricarica fino a 500 kilowatt e possono aggiungere fino a 270 chilometri di autonomia in 15 minuti.
Byd ha anche aperto i preordini per due nuovi modelli: la berlina Han L Ev (circa 37.500 dollari di prezzo di listino) e il Suv Tang L Ev (circa 39.000 dollari).
Xiaomi alza target vendite veicoli EV
Oggi, invece, Xiaomi, new entry nel mercato automotive, ha aumentato l’obiettivo annuale di consegne di veicoli elettrici a 350mila unità. Lo ha annunciato il suo fondatore Lei Jun in un post su Weibo. Il precedente obiettivo era 300mila unità per il 2025 e annunciato all’inizio di quest’anno (nel 2024 le consegne sono state 139.487).
Negli ultimi 12 mesi il titolo Xiaomi ha quasi quadruplicato il proprio valore alla Borsa di Hong Kong. Tra gli investitori c’è grande attesa per il lancio previsto per l’estate del modello YU7, concorrente diretto di Tesla nel segmento dei suv e che ha un design che molti hanno accostato alla Ferrari Purosangue. Xiaomi sta combattendo per ridurre i tempi di attesa per la consegna dei suoi modelli (che arrivano a sfiorare i 12 mesi).
Altra grana, la mossa di Toronto
Tra le grane per Musk e la sua casa automobilistica si è aggiunta adesso la decisione di Toronto di non fornire più incentivi finanziari per i veicoli Tesla acquistati come taxi o servizi di ride sharing a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Il sindaco della città canadese, Olivia Chow, ha detto ieri che dal 1° marzo i veicoli Tesla non beneficiano più degli incentivi. “Abbiamo sicuramente detto che se volete acquistare una Tesla, fatelo pure, ma non contate sui soldi dei contribuenti per sovvenzionarla”, ha affermato Chow. L’esclusione continuerà finché non saranno risolte le questioni commerciali con gli Stati Uniti.
Toronto sta promuovendo l’adozione di veicoli elettrici acquistati come veicoli a noleggio, offrendo a conducenti e proprietari una riduzione delle tasse di immatricolazione e di rinnovo fino alla fine del 2029, per aiutarla a ridurre le emissioni.
Il fattore Musk si ritorce contro Tesla
Da quanto il ceo di Tesla, Elon Musk, ha assunto l’importante ruolo di guida nel neonato Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE) nell’Amministrazione Trump, il suo operato ha scatenato forti proteste negli Stati Uniti. Musk è divenuto il volto pubblico dello sforzo dell’amministrazione di ridurre drasticamente la forza lavoro, la spesa e la capacità del governo federale, così le proteste “Tesla Takedown” negli Usa si sono andate ad aggiungere al tonfo delle vendite in Europa per ruolo politico di Musk e le sue posizioni in particolare nel Regno Unito contro il governo Starmer e in Germania a favore del partito AfD di estrema destra. Proprio in Germania le vendite di Tesla nei primi due mesi dell’anno sono crollate a picco di oltre il 70%.
Gli impegni extra di Musk spaventano gli investitori. È difficile stabilire quanto l’attività dell’istrionico imprenditore nell’Amministrazione Trump incideranno sulle vendite di veicoli Tesla, che comunque già lo scorso anno aveva registrato per la prima volta un calo annuale. “Stimiamo che meno del 5% delle vendite Tesla a livello globale siano a rischio a causa di questi problemi nonostante la narrativa draconiana globale per Musk”, ha rimarcato settimana scorsa Dan Ives di Wedbush che si aspetta che Musk bilanci meglio il suo tempo tra Doge e Tesla/SpaceX nel corso del 2025 e che alcuni di questi problemi di distrazione svaniranno.
Disastro in Cina e la concorrenza avanza
Nelle ultime settimane sono arrivati pesanti dati dalla Cina con vendite crollate del 49% a febbraio rispetto all’anno precedente, a soli 30.688 veicoli, la cifra mensile più bassa dal luglio 2022. Tesla è al quinto mese consecutivo in retromarcia in Cina e sta soffrendo non poco la concorrenza dei player cinesi; la sua quota del mercato è scesa al 3,9%, fuori dalla top ten. Trend opposto per Byd la cui quota di mercato sta salendo progressivamente verso il 15%. Il mese scorso Byd ha venduto più di 318mila veicoli elettrici e ibridi, con un aumento del 161% rispetto all’anno precedente.
Gli analisti di Ubs hanno tagliato stime su Tesla indicando il rischio di un primo trimestre dell’anno ben sotto le attese, attendendosi una domanda più debole per Model 3 e Model Y con consegne per 367mila unità nel primo trimestre, giù del 5% su base annua e del 26% rispetto al trimestre precedente.