Tesco in difficoltà, al via chiusura di negozi
Tesco in forte difficoltà. Dopo i profit warning dei mesi scorsi, la famosa catena di supermercati inglese ha annunciato oggi che andrà a ridurre gli investimenti, venderà alcune attività e chiuderà ben 43 negozi in Gran Bretagna ritenuti poco profittevoli. Una mossa volta a ridurre i costi, in un contesto di concorrenza sempre più agguerrita.
“Dobbiamo fare alcuni cambiamenti molto difficili”, ha detto l’amministratore delegato di Tesco, Dave Lewis. Le misure comprendono la decisione di centralizzare le sedi, la vendita del suo servizio di film in streaming Blinkbox a TalkTalk per una cifra non rivelata e la chiusura di 43 negozi non redditizi. Tesco ha fatto sapere anche che lancerà un programma di risparmio di costi e di riduzione degli investimenti a 1 miliardo di sterline nel prossimo esercizio.
Le decisioni arrivano dopo un anno turbolento per Tesco. Il gruppo britannico ha annunciato nei mesi scorsi ben quattro profit warning, ha sostituito l’amministratore delegato e direttore finanziario e come se non bastasse è attualmente sotto indagine dal Serious Fraud Office in Gran Bretagna per errori contabili pari a 263 milioni di sterline. Una indagine che potrebbe tradursi in condanne penali per i vertici o l’intera società. Lo scandalo ha portato già alle dimissioni di alcuni dirigenti e spinto il presidente del gruppo, Richard Broadbent, ad annunciare le sue dimissioni che diventeranno effettive appena si troverà un sostituto.
I dati di vendita
Tesco ha registrato vendite comparabili (ossia considerando solo i negozi aperti da almeno un anno) in calo del 2,9% nelle 19 settimane fino al 3 gennaio, meglio delle aspettative del mercato e in miglioramento rispetto al -5,4% evidenziato nel secondo trimestre. Le vendite sotto il periodo di Natale sono scese dello 0,3%. Tesco non pagherà nessun dividendo finale per questo esercizio ma ha confermato la guidance sugli utili commerciali.
Il mercato reagisce comunque bene alle notizie: il titolo Tesco svetta sul listino di Londra con un balzo di oltre 7 punti percentuali.