Scandalo Wirecard scuote la Germania, prende forma una maxi-frode e cade la testa del ceo/fondatore
Wirecard continua ad affondare alla Borsa di Francoforte. Dopo gli sviluppi delle ultime 24 ore oggi è arrivato l’annuncio delle dimissioni del ceo Markus Braun, che è anche principale azionista e fondatore della fintech tedesca, un giorno dopo l’ennesimo rinvio dell’approvazione del bilancio 2019 da parte del revisione Ernst & Young (E&Y). La società tedesca di elaborazione dei pagamenti ha dichiarato di non sapere che cosa è successo a 1,9 miliardi di euro di denaro che si trovano sul suo bilancio.
Mistero su 1,9 mld, due banche filippine parlano di lettere fraudolente
Ad aggravare la situazione oggi è stata la presa di distanza da parte delle due banche nelle Filippine che hanno dichiarato di non avere mai detenuto per conto di Wirecard gli 1,9 mld di euro incriminati. Le due banche filippine hanno dichiarato che le lettere che dimostrano l’esistenza del denaro della società erano fraudolente.
James Freis, ex chief compliance officer di Deutsche Borse, è stato nominato ceo ad interim dopo essere entrato a far parte del consiglio di amministrazione della società proprio giovedì sera. Wirecard ha anche sospeso il Chief Operating Officer Jan Marsalek.
Wirecard, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, avrebbe schierato terze parti e società di comodo per produrre entrate e denaro falsi che la fintech tedesca affermava di possedere, ma in realtà non era così. Per quanto riguarda i 1,9 miliardi di euro incriminati, sempre il wsj riferisce che le prove indicano che Wirecard ha cercato di ingannare il suo revisore contabile Ernst & Young nel pensare che il denaro esistesse.
Il ceo dimissionario aveva affermato in un video di non escludere che Wirecard AG sia diventata la parte lesa in un caso di “frode di proporzioni considerevoli”.
Il crollo in Borsa continua
Il titolo Wirecard è arrivato a segnare oltre il 43% e adesso viaggia a -28% circa a 29 euro dopo il crollo fino a -60% della vigilia. Le banche possono chiudere prestiti per un valore di 2 miliardi di euro se Wirecard non sarà in grado di produrre dichiarazioni annuali certificate entro venerdì. Wirecard ha affermato di essere “in discussioni costruttive con le sue banche creditrici in merito alla continuazione delle linee di credito e alle ulteriori relazioni commerciali”.