Tenaris maglia nera dopo i conti, ipotesi dividendo scalda il Banco Popolare
Tenaris scivola sul fondo del paniere principale di Piazza Affari con un ribasso del 2,41% a 16,60 euro all’indomani della pubblicazione dei conti 2010. Conti che hanno mostrato luci e ombre. Nell’intero esercizio 2010 l’utile si è attestato a 829 milioni di euro, in calo del 6% rispetto agli 877 milioni dello scorso anno, mentre i ricavi sono calati del 5% a 5,6 miliardi di euro. Meglio i risultati relativi al solo quarto trimestre: i profitti, infatti, hanno raggiunto i 233 milioni di euro, in rialzo del 6% rispetto al terzo trimestre 2010 (219 milioni) e del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (174 milioni). In salita anche il giro d’affari, a 1,5 miliardi da 1,3 miliardi, mentre l’Ebitda ha mostrato una flessione del 3% a 374 milioni.
Complessivamente il management del gruppo dei tubi si attende per il 2011 una attività di drilling ancora in recupero e prevede un fatturato ed un Ebit in crescita. I prezzi sono attesi in crescita “ma gli aumenti saranno inizialmente controbilanciati dai costi più alti delle materie prime”, commenta Equita nella nota odierna ribadendo la raccomandazione hold sul titolo con un target price a 16,70 euro. “Attualmente sul 2011 – spiega la sim milanese – proiettiamo un Ebitda di 2,9 miliardi di dollari incorporando soprattutto una forte crescita dei volumi (oltre +27%) ed un recupero di redditività legato principalmente ad un migliore mix”.
Tra le altre storie di Borsa da segnalare la buona vena del Banco Popolare che guadagna lo 0,80% a 2,556 euro. L’istituto scaligero si mette in luce dopo aver chiuso l’aumento di capitale da 2 miliardi di euro senza l’intervento del consorzio di garanzia. A sostenere il titolo anche le dichiarazioni di Pier Francesco Saviotti che ha aperto all’ipotesi dividendo. “Io sono positivo – ha dichiarato il consigliere delegato dell’istituto scaligero -, ma ci sono tante cose da valutare”. Equita prevede così la distribuzione di un dividendo simbolico di 1,5 centesimi. Saviotti ha poi mostrato soddisfazione per l’investimento nella ricapitalizzazione da parte delle Fondazioni, in primis Cariverona e Caritorino. “Sono contento perché le Fondazioni e le banche popolari hanno lo stesso compito”, ha affermato il top manager.
Saviotti ha dichiarato che il quarto trimestre 2010 è stato in linea con le previsioni. “Il costo del credito – azzarda il broker – dovrebbe quindi chiudere a circa 75 punti base leggermente meglio della nostra stima di 79 punti base”. Qualche svalutazione extra, secondo Equita, potrebbe arrivare dall’esposizione del banco verso i Paesi del Nord Africa che ammonta a 30 milioni di euro. Infine, è stato confermato l’obiettivo della vendita del 19% di Agos-Ducato, anche se la trattativa è ancora in una fase molto preliminare. La vendita di questa quota potrebbe migliorare ulteriormente i coefficienti patrimoniali del Banco, “con un impatto positivo di circa 20 punti base sul Core Tier 1 ratio”.