Telefonini, all’orizzonte l’eliminazione dello scatto alla risposta

Soltanto da un paio di giorni – e non senza polemiche, soprattutto nel caso di Wind – è scattata la sparizione dei costi di fissa di ricarica del cellulare e già si profila all’orizzonte un altro grande cambiamento dell’era dei telefonini: l’eliminazione dello scatto alla risposta, ovvero di quel costo aggiuntivo che deve sopportare chi effettua la chiamata per il solo fatto di avere ricevuto una risposta. Ad annunciarlo è stata proprio l’Autorità garante per le telecomunicazioni (Agcom), nella persona del presidente, Corrado Calabrò, che ha anche prospettato una riduzione delle tariffe di roaming internazionale, il servizio che consente di chiamare dall’estero appoggiandosi a una rete telefonica straniera.
Così come del resto era anche per i costi fissi di ricarica, “lo scatto alla risposta è una anomalia tutta italiana”, ha spiegato Calabrò, che per questo ne ha domandato l’eliminazione attraverso l’inserimento della richiesta nel decreto Bersani di liberalizzazione (al momento all’esame del Parlamento per la sua conversione in legge). Non solo, ma il presidente dell’Agcom ha anche chiesto al premier Prodi di godere di maggiori poteri, in modo tale da potere sanzionare le compagnie telefoniche che non rispettino le regole. Per quanto invece concerne l’auspicata “drastica riduzione” delle tariffe di roaming internazionale, Calabrò ha fatto sapere che per affrontare la faccenda bisognerà attendere fino a luglio, ma almeno il provvedimento è già nella mente dell’Agcom.
Intanto, continuano le polemiche sui costi di ricarica e sul comportamento delle compagnie telefoniche. Al centro delle polemiche ci sarebbero soprattutto 3 Italia e Wind. La prima, al posto dei costi di ricarica, farebbe pagare all’utente “altri servizi” non meglio specificati e così aggirerebbe l’ostacolo, mentre la seconda ancora non ha cancellato i costi fissi per le ricariche al di sotto delle 50 euro. Wind, come spiegano le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori in una nota congiunta, sulla base di un parere fatto elaborare da uno studio legale, dal 5 marzo ha eliminato i costi di ricarica solo per i nuovi clienti e, tra quelli vecchi, per chi passa (gratis) a uno dei tre piani della nuova offerta per le ricaricabili, mentre per gli altri, quelli che già sono clienti ma non intendono cambiare piano tariffario, il decreto in pratica resterebbe lettera morta.
Adusbef e Federconsumatori “stigmatizzano l’arroganza di Wind, la cui linea è suicida, in un mercato competitivo come quello della telefonia mobile”. Infine, le due associazioni a tutela dei consumatori, nel ringraziare a nome di milioni di utenti il ministro Bersani per aver varato un decreto urgente e sacrosanto, che ha eliminato una “tassa sui poveri” pari a 1,8 miliardi di euro l’anno incamerata dalle compagnie telefoniche, “denunceranno ad Antitrust, Agcom, e altre autorità, compresa la magistratura, qualsiasi tentativo di elusione e di aumenti tariffari arbitrari che colpiscano i consumatori”.
“Stiamo indagando sulla faccenda – ha detto dal canto suo Calabrò – e in caso di infrazioni, abbiamo la possibilità di comminare multe fino a un ammontare 2,5 milioni di euro”.