Notizie Notizie Italia Telecom, Sircana illustra la linea del Governo e Gentiloni fa un passo indietro

Telecom, Sircana illustra la linea del Governo e Gentiloni fa un passo indietro

3 Aprile 2007 06:30

Riflettori di Borsa sempre puntati su Telecom Italia, le cui azioni ordinarie ieri hanno messo a segno un balzo del 9,55% attestandosi a 2,34 euro, mentre le risparmio hanno preso il 5,02% a 1,946 euro. Bene anche TeleMedia, che ha portato a casa il 2,07% a 0,331 euro, Pirelli, con una fiammata di circa il 9,50% a 0,9055 euro per le ordinarie e del 7,77%% a 0,817 euro per le risparmio, e pioggia di acquisti anche per Camfin, la holding che controlla il 25% della società della Bicocca, che ha guadagnato un secco 8,98% a 1,82 euro. Insomma, quella di ieri è stata una giornata di denaro battente indistintamente su tutti i titoli della galassia Olimpia, dopo che l’altro ieri  Pirelli & C., la controllante della cassaforte Olimpia, che a sua volta detiene il 18% di Telecom Italia, ha diffuso una nota per informare che dall’estero – questo è uno dei punti “caldi” della faccenda – sono giunte due proposte per l’acquisto di due quote pari a un terzo del capitale l’una di Olimpia. Gli offerenti sono AT&T, società di telecomunicazioni con quartier generale negli Stati Uniti, e l’operatore di telefonia mobile messicano, América Móvil, che fa capo al miliardario Carlos Slim Helu.


La notizia è stata accolta con “grandissima preoccupazione” dal Governo, che teme che anche l’ultima società della telefonia che aveva mantenuto un’anima italiana possa finire in mani straniere, come già accaduto ad esempio per Omnitel (ora Vodafone) e per Wind. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha fatto sapere “a caldo” che “il Governo seguirà con grande attenzione l’evolversi della situazione”. “Penso che la faccenda – ha concordato con Gentiloni il segretario dei Ds, Piero Fassino – debba essere seguita attentamente e il Governo ha tutti gli strumenti e l’attenzione necessaria. Vediamo cosa matura nelle prossime ore, certamente non siamo indifferenti e insensibili all’esito di questa vicenda”. “Naturalmente – ha corretto leggermente il tiro il leader della Quercia – non è in discussione il diritto di chi possiede delle azioni di metterle sul mercato, ma il problema è sapere che il settore delle telecomunicazioni è strategico per la vita di ogni nazione e che anche nei paesi più liberisti c’è grande attenzione agli assetti proprietari e produttivi del settore delle telecomunicazioni”.


Il viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, sembra schierarsi più al fianco della legge del mercato: “La partita mi sembra ancora aperta, anche se va detto che da parte italiana non mi sembra ci sia molto entusiasmo”. Ieri pomeriggio però a un certo punto è giunta una precisazione sulla questione da parte di Silvio Sircana, il portavoce del premier, Romano Prodi, che, illustrando la posizione “ufficiale” del Governo, ha spiegato che “le decisioni dei cda sono sacre e vanno rispettate”. Sircana ha inoltre lasciato intuire che il presidente del Consiglio non si opporrà alle scelte del cda della società di telecomunicazioni. E la linea esposta dal portavoce di Prodi deve in qualche modo avere “addolcito” anche Gentiloni, che, in serata, è tornatao sull’intricata faccenda: “Così come è perfettamente legittimo che Pirelli faccia gli interessi dei suoi azionisti, è altrettanto legittimo e forse più rilevante che il Governo segnali al mercato quali sono gli obiettivi di interesse generale. In ogni caso il Governo ha pochi e forse nulli strumenti o ragioni per intervenire, se per intervenire si intende bloccare o modificare queste dinamiche”. Il ministro delle Comunicazioni non ha tuttavia mancato di evidenziare che la rete delle telecomunicazioni è “strategica per l’economia e l’assetto del Paese”.

 

In tarda mattinata le azioni Telecom Italia ordinarie guadagnano l’1,60%, a quota 2,3775 euro, mentre le risparmio prendono l’1% circa, a 1,967 euro. TeleMedia prende invece lo 0,78% a 0,335 euro, mentre Pirelli, dopo un avvio di giornata in territorio positivo, ha virato in rosso e al monento cede lo 0,43% a 0,901 euro, con le risparmio in calo dello 0,26% a 0,813 euro. Le azioni a marchio Camfin, le cui contrattazioni a Milano hanno preso il via alle ore 11.00, al momento fanno registrare un progresso dello 0,88% attestandosi a 1,836 euro.

 

(news aggiornata alle 11.20)