Telecom Italia trema in Borsa fino a -5%, Draghi e Colao potrebbero rivoluzionare piano su rete unica
Telecom cala in Borsa e al momento cede il 5% a 0,44 euro. Nell’ultimo mese il titolo della maggiore tlc italiana era stato top performer con oltre +22% balzando ai massimi a oltre un anno.
A pesare le notizie riportate da Repubblica secondo cui il piano dell’ex governo Conte su una rete Internet unica sotto il controllo di Tim vacilla con il nuovo Esecutivo a guida Mario Draghi. Nella giornata di ieri, il ministro dell’Innovazione Tecnologica Vittorio Colao durante un’audizione in Parlamento si è limitato a candidare la Cassa Depositi e Prestiti (cioè lo Stato) a un ruolo decisivo nella cablatura del Paese. In tal senso, Colao, non ha difeso il piano caro all’ex presidente del Consiglio Conte e all’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Rete unica e le parole del ministro Colao
Il ministro Colao in particolare ha sottolineato come il Paese debba cogliere l’opportunità del PNRR per accelerare al 2026 gli obiettivi di copertura in banda ultralarga, in modo neutrale rispetto alla tecnologia. Colao spinge quindi per incentivare FWA e 5G come alternative valide e con tempi più ragionevoli rispetto all’FTTH per chiudere il gap. Inoltre, ha continuato il ministro, l discussioni sulla rete unica non possono bloccare gli investimenti e l’allocazione delle risorse. Occorre quindi sbloccare rapidamente la situazione ma non si sbilancia invece sulla struttura dell’operazione. Sempre nella giornata di ieri, il CEO di ENEL nella call sui risultati ha detto che “l’operazione di cessione del 40-50% di OF a Macquarie sarà siglata nei prossimi mesi o settimane e che il tema di discussione oggi è tra Macquarie e CDP in merito alla governance. Il closing è previsto entro l’anno. “Ci saremmo aspettati una risposta più chiara sulle tempistiche per il signing dell’accordo, vista anche la pressione del governo” afferma Equita Sim. “Nel complesso, vediamo una spinta positiva da parte del governo per accelerare i piani di allocazione delle risorse e accelerare un`intesa sulla rete unica, ma non vediamo ancora queste pressioni recepite dalle parti in causa” concludono gli esperti della Sim.