Notizie Notizie Italia Telecom Italia: la fusione con 3Italia passerebbe da un’offerta di Hutchinson per il 29,9%, balzo del titolo in Borsa

Telecom Italia: la fusione con 3Italia passerebbe da un’offerta di Hutchinson per il 29,9%, balzo del titolo in Borsa

9 Aprile 2013 07:55

Telecom Italia protagonista assoluta a Piazza Affari a due giorni dal Consiglio di amministrazione che discuterà dei contatti preliminari avuti con 3Italia per un’eventuale fusione. Questa mattina è Il Messaggero a lanciare nuove voci sulla trattativa che porterebbe all’integrazione tra Tim e il quarto operatore italiano di telefonia mobile. Secondo il quotidiano della Capitale Hutchinson Wampoa, il colosso cinese che controlla 3, sarebbe pronto a rilevare il 29,9% di Telecom Italia come parte dell’operazione che porterebbe alla fusione tra i due operatori di telefonia mobile. Hutchinson Wampoa potrebbe comprare azioni Telecom dalla holding Telco o dalla Findim della famiglia Fossati ad un prezzo non superiore a 1,2 euro per azione.

Il prezzo riportato da Il Messaggero è sostanzialmente il doppio rispetto agli attuali valori di Borsa di Telecom Italia ed è il valore delle azioni in carico a Telco. A Piazza Affari il titolo del gruppo guidato da Franco Bernabè è stato congelato dagli scambi per circa 45 minuti. Rientrata nelle contrattazioni il titolo mostra un progresso di circa 5 punti percentuali a 0,60 euro.

Venerdì scorso, su richiesta della Consob, Telecom Italia ha confermato i contatti preliminari con Hutchinson Wampoa per studiare una possibile integrazione con 3Italia. Il deal, avevano scritto gli analisti di Equita, sarebbe un “catalyst molto positivo non solo per le sinergie industriali ma soprattutto per la semplificazione dell’arena competitiva che potrebbe giustificare valutazioni (multipli) di mercato più alti per il colosso tlc italiano”.

Le indiscrezioni di un matrimonio tra Telecom e 3Italia non sono una novità visto che già nel 2011 erano circolate con insistenza. Nel 2012 3Italia ha realizzato un fatturato di 1,96 miliardi di euro e un Ebitda di 264 milioni. La scorsa settimana la stampa nazionale aveva indicato in circa 2 miliardi di euro la valutazione di 3, “elevata se rapportata all’Ebitda ma contenuta in considerazione delle importanti sinergie industriali”, aveva commentato la sim milanese.