Telecom Italia: Bernabè verso le dimissioni, Sarmi in pole. Titolo in rally a Piazza Affari
Telecom Italia si appresta a riunire il Consiglio di amministrazione dopo gli eventi che hanno trasformato il principale gruppo italiano delle telecomunicazioni. La scorsa settimana Telefonica ha conquistato la maggioranza di Telco, la holding che controlla Telecom, e successivamente è esploso il dibattito politico sulla rete delle telecomunicazioni, definita dal premier Letta un asset strategico per lo sviluppo del Paese. Ora il presidente Franco Bernabè, come riportato da giorni dalla stampa nazionale, dovrebbe rassegnare le dimissioni nel Cda di domani.
Bernabè la scorsa settimana, nel corso di un’audizione alla Camera, aveva dichiarato che per allontanare il rischio downgrade servirebbe un aumento di capitale che ridarebbe solidità finanziaria all’azienda. Il presidente aveva inoltre affermato che l’eventuale cessione delle attività in Brasile e Argentina causerebbe un ridimensionamento di Telecom Italia. Ora, le deleghe di Bernabè dovrebbero passare momentaneamente al vicepresidente Aldo Minucci e all’Ad Marco Patuano. Secondo la stampa, per sostituire Franco Bernabè i soci italiani di Telco sarebbero orientati a candidare Massimo Sarmi, l’amministratore delegato di Poste Italiane.
Piazza Affari scommette sul cambio di guardia: ieri il titolo Telecom Italia è balzato di oltre 5 punti percentuali mentre oggi svetta sul paniere principale con un rialzo di oltre il 3,5% a 0,665 euro. Dopo la promozione di JP Morgan e il buy confermato da Goldman Sachs, questa mattina Citigruop ha ribadito il suo consiglio di vendere l’azione dell’ex monopolista delle telecomunicazioni.
In vista del Cda, JP Morgan aveva scritto che un aumento di capitale rimane possibile e sarebbe un’opzione in grado di rafforzare la situazione senza intaccare il potenziale di upside dalla cessione degli asset in America Latina. Citigroup, che invece dice di vendere, spiega che “la vendita del Brasile rimane l’unico scenario di upside per Telecom Italia”.