Italia: 40° mese consecutivo di calo per le immatricolazioni di auto. Fiat fa peggio del mercato

“Nonostante la correzione degli ultimi giorni del mese e la conseguente robusta iniezione di km 0, il mese di settembre si è chiuso con un dato negativo rispetto al modesto risultato dello scorso anno e fortemente passivo (-27,6%), se confrontato con il settembre 2011, […] è chiaro che nelle condizioni attuali il mercato auto ha il freno a mano tirato”. Questo il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia.
“La situazione del settore è ormai ben delineata – ha detto Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere – il mercato è tecnicamente bloccato dal fatto che è sempre più oneroso godere della mobilità individuale, inoltre il settore industriale vive un profondo stato di crisi con importanti riflessi occupazionali”.
Fiat fa peggio del mercato
Le registrazioni di Fiat Group Automobiles a settembre si sono attestate a 29 mila unità, l’11,7 per cento in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La quota di mercato del Lingotto si attesta al 27,5%, 2,7 punti percentuali in meno nel confronto con il settembre 2012. Nei primi nove mesi del 2013 le immatricolazioni del Gruppo sono state quasi 290 mila (-10,5% annuo) per una quota del 29%, in calo di 0,7 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2012″. “Il risultato di Fiat Group Automobiles -si legge in una nota emessa da Fga- è dovuto alla scelta aziendale di non accettare la battaglia sui prezzi per mantenere il valore dei marchi e sostenere la rete di vendita“.
L’incremento dell’Iva ha favorito le vendite, +1% per la raccolta ordini
Le prospettive per i prossimi mesi non sono rosee. Secondo Piero Carlomagno, presidente dei concessionari del Gruppo Fiat, “il 27 settembre le immatricolazioni, sui pari giorni lavorativi del settembre 2012, flettevano di circa il 17%. Il dato finale è migliorato molto per l’effetto combinato di due motivi: da un lato scadevano molti obiettivi trimestrali assegnati ai concessionari, dall’altro chi aveva un portafoglio ha accelerato le targhe entro il 30 settembre, per consentire ai clienti di risparmiare un punto percentuale di Iva che, su un’auto, equivale mediamente a 200 euro”.
“Questo fa sì, a nostro avviso, che il dato di settembre penalizzerà il mese di ottobre e che per avere una lettura corretta, anche a livello di ogni singolo brand, bisognerà poi sommare i due mesi”, continua Carlomagno. Stando a un primo scambio di informazioni tra Unrae e Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), a settembre la raccolta contratti ha evidenziato un incremento dell’1% a circa 115 mila unità, mentre il cumulato dei primi nove mesi segna una flessione di oltre il 5%.