Notizie Certificates Telecom in allerta prima del doppio test del 10 marzo, Poste rischia nuovi strappi al ribasso

Telecom in allerta prima del doppio test del 10 marzo, Poste rischia nuovi strappi al ribasso

5 Marzo 2020 13:24

Telecom Italia cerca di stare a galla sostenuta degli ultimi sviluppi sull’integrazione delle reti con Oper Fiber, sempre più vicina. Prossimo market mover per il titolo il 10 marzo quando il management di Tim renderà noto il nuovo piano industriale e i conti del quarto trimestre 2019. La performance da inizio anno del titolo è negativa (-16%), così come la variazione a 12 mesi (-17%). Anche Poste Italiane si appresta alla prova dei conti con il cda che si riunirà proprio oggi per approvare i risultati del 2019. Domani invece il board annuncerà anche l’aggiornamento sui target del 2020. Da inizio 2020 il saldo del titolo (-6%) è migliore del Ftse Mib (-9%). Il divario si allunga paragonando le performance a un anno: +20% per Poste rispetto al +5% dell’indice italiano.

Telecom Italia: a ridosso dei 47 centesimi

Il titolo della maggior tlc italiana, anche se in calo, ha tenuto meglio del Ftse Mib nelle sedute ad alta volatilità in scia alla diffusione del coronavirus oltre i confini cinesi. Nonostante questo, il titolo ha infranto il supporto importante collocato a 50 centesimi. Su RSI si è visto un primo segnale di debolezza con l’oscillatore che ha infranto la trend rialzista. In tale scenario, la conferma di debolezza con la rottura dei 47 centesimi aprirebbe ai successivi supporti collocati a 46 e 45 centesimi. Al rialzo si consiglia cautela e sarebbe meglio attendere il recupero dei 50 centesimi per mettere poi nel mirino 53 e 55 centesimi.

Per chi volesse operare su Telecom Italia con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014036816. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014089195.

Poste Italiane: al test dei 10 euro

Quadro grafico in miglioramento per Poste Italiane. Dopo aver toccato il massimo storico a 11,63 euro lo scorso 19 febbraio, il titolo è calato a picco vittima dell’effetto coronavirus che ha colpito tutto il listino italiano, comprese le big del Ftse Mib. Il movimento ribassista ha provocato la rottura di diversi supporti chiave e si è concluso (per il momento) con la bear trap sul break del 38,2% di Fibonacci a 9,47 euro (di tutto l’uptrend avviato a ottobre 2018). Da qui Poste sta tentando un rimbalzo per riconquistare quota 10 euro, zona di resistenza molto importante per la presenza della media mobile 200 periodi e della ex trend line rialzista costruita sui minimi di marzo e agosto 2019. Il break deciso di questa fascia di prezzo aprirebbe la strada ai corsi verso 10,5 e 11 euro. Al ribasso, invece, la rottura del supporto a 9,47 euro potrebbe innescare accelerazioni verso il basso con target 9 e 8,43 euro.

Per chi volesse operare su Poste Italiane con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Mini Long con ISIN: NL0013682594. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Mini Short ISIN: NL0013878127.