Mercati sconvolti da diffusione coronavirus oltre i confini asiatici, l’Italia tra i paesi più colpiti
Non si arresta la paura da coronavirus anzi peggiora. Mentre in Cina si riducono i contagi e si allentano le misure di emergenza in alcune città, la diffusione del virus accelera nel resto del mondo. Aumentano infatti i contagi in Giappone, Sud Corea, Iran e in l’Italia, che al momento è il terzo paese al mondo con maggiore diffusione del virus.
In tale contesto, la settimana è iniziata all’insegna del risk off sui mercati azionari con perdite molto marcate ed accompagnate da un significativo aumento della volatilità. L’indice della “paura” VIX è infatti balzato al massimo da inizio 2019. Gli operatori hanno quindi dirottato i lori acquisti verso i beni di rifugio come oro, treasury e yen. La forte incertezza ed i timori di ripercussioni sull’economia hanno portato il Fondo Monetario Internazionale a ridurre le stime di crescita mondiali dello 0,1% (a 3,2%) e quelle cinesi dello 0,4% (al 5,6%).
L’epidemia sta prendendo sempre più forme pandemiche come confermato dal fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha reso noto che il numero dei nuovi casi giornalieri di persone infettate dal coronavirus nel resto del mondo ha superato quello della Cina per la prima volta in assoluto da quando è esplosa l’emergenza. In base agli ultimi aggiornamenti, in Italia ci sono 424 contagiati, a fronte di 12 decessi e diventa così il paese non asiatico più colpito da Covid-19. La prospettiva data per quasi sicura dagli analisti è di una recessione tecnica per il paese con Pil giù nel primo trimestre dell’anno. Intanto il CDC (Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie in Usa) ha comunicato il primo caso di coronavirus negli Stati Uniti di origine sconosciuta. A questo si aggiunge il warning lanciato da Microsoft, che prevede di non riuscire a centrare le stime sul fatturato che aveva precedentemente fornito.
In questo contesto, i trader hanno apprezzato le crescenti fluttuazioni delle borse europee. Il più scambiato nella scorsa settimana con 118 contratti e circa 5,4 milioni di euro di controvalore è risultato il Turbo Short (Isin NL0014034902) legato al Dax con scadenza prevista per il 17 giugno 2020. Il prodotto presenta una leva di circa 5 volte, in virtù di un livello strike a 14.750 punti euro e distanza dal Knock Out del 19%. Sempre tra i certificati a leva, ma in ottica rialzista, è stato premiato il Turbo Long (Isin NL0014040123) legato al Dax con 90 contratti e circa 4 milioni di euro di controvalore (scadenza prevista per il 17 giugno 2020). Il prodotto presenta una leva che è arrivata a circa 8 volte, in virtù di un livello strike a 11.000 punti e distanza dal Knock Out del 10%.
Il terzo prodotto più scambiato è, con 86 contratti e 1,8 milione di euro di controvalore, il Turbo Short (Isin NL0014082620) sul Dax con scadenza prevista per il 17 giugno 2020. Il prodotto presenta una leva di circa 4 volte, in virtù di un livello strike a 15.500 punti e distanza dal Knock Out del 26%. Infine, i trader hanno apprezzato anche l’andamento del mercato italiano utilizzando il Turbo Short (Isin NL0013688195) legato al Ftse Mib (scadenza 20 marzo 2020). Il certificato presenta una leva di circa 8 volte, in virtù di un livello strike a 25.500 punti e distanza dal Knock Out del 12%. Ammonta a circa 1,2 milioni di euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 415 contratti.