Tassi Bce, Lagarde verso un altro taglio: come cambia la rata del mutuo

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Mentre le tensioni legate alla guerra dei dazi e l’instabilità dei mercati tengono banco, la Banca Centrale Europea (Bce) si prepara a ridurre ulteriormente il costo del denaro di 25 punti base. La decisione ultima arriverà giovedì 17 aprile, con una riduzione che molti danno ormai per scontata.
Una serie di tagli che stanno rendendo sempre più interessante il mutuo a tasso variabile; secondo le stime di Facile.it e Mutui.it, questo di aprile porterebbe la rata media dagli attuali 640 euro a circa 623 euro, con un calo di 17 euro.
Cosa farà la Bce
Prima del “Liberation day” del Presidente Trump, i mercati non davano per certo un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce entro l’estate e ritenevano solo probabile un secondo intervento entro la fine dell’anno. Ma le aspettative si sono radicalmente modificate: ora gli operatori considerano praticamente scontato un taglio già giovedì prossimo, seguito forse da altri due interventi da 25 punti base, uno atteso tra giugno e luglio e un altro entro la fine del 2025.
L’introduzione di nuovi dazi, ben oltre le previsioni iniziali, potrebbe verosimilmente contribuire a un marcato rallentamento della crescita economica nell’area euro, ma solo nel lungo termine. Di conseguenza, nel breve non sono attesi impatti significativi sull’andamento dell’inflazione. Per questo, i mercati ritengono probabile che la Bce possa accelerare il percorso di riduzione del costo del denaro.
L’inflazione è in calo in quasi tutta l’Europa, con i numeri odierni che suggeriscono come i timori sulle pressioni inflazionistiche possono essere totalmente ridimensionate. Come affermava Filippo Diodovich di IG in una nota di inizio aprile: “crediamo che i tagli siano necessari per rilanciare la ripresa economica delle economie del Vecchio Continente. La Bce manterrà tuttavia un atteggiamento molto vigile sull’andamento delle variabili macroeconomiche in particolare l’inflazione”. Inoltre “manteniamo le nostre aspettative su una riduzione dei tassi di interesse nell’Eurozona di ulteriori 50 bps nel corso del 2025. Riteniamo possibile quindi che ci possa essere un taglio back-to-back già nella prossima riunione di aprile”.
La curva Euribor e Irs
Altro indizio di ulteriori tagli verrebbero dai Futures dell’Euribor a 3 mesi, parametro di riferimento per i mutui variabili, che indicano come il trend sia in discesa. Salvo ulteriori drammatiche evoluzioni dello scenario globale, le nuove previsioni lo vedono sotto il 2% già a luglio 2025 per mantenersi sempre sotto tale soglia fino al primo trimestre 2027, toccando un minimo dell’1,72% nella prima metà del prossimo anno.

Nel mese di aprile 2025, la media mensile dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso (Irs a 20 anni) ha registrato un calo dello 0,07%, scendendo al 2,69%. Per confronto, il valore minimo degli ultimi dodici mesi era stato toccato a dicembre 2024, quando l’indice si era attestato al 2,24%. Anche per i mutui a tasso variabile si osserva una flessione: la media dell’indice di riferimento di aprile si è attestata al 2,34%, in diminuzione dello 0,10% rispetto al mese precedente.
Secondo l’Osservatorio Mutuisupermarket, se queste previsioni si concretizzeranno la rata del mutuo analizzato potrebbe scendere ulteriormente, toccando quota 598 euro entro fine anno, con un risparmio complessivo di circa 42 euro rispetto alla situazione attuale, prima di stabilizzarsi.
Cosa conviene tra tasso fisso e variabile
Tagli che rendono più conveniente l’apertura di un mutuo, ma tra fisso e variabile in quale si risparmia di più? Al momento, i dati confermano che il tasso fisso resta, seppur di poco, la scelta più conveniente. Le migliori offerte disponibili online mostrano un Tan a partire dal 2,76%, che corrisponde a una rata mensile di circa 582 euro. Per i mutui a tasso variabile, invece, si parte da un Tan del 2,97%, con una rata di 596 euro.
Come spiega Facile.it. “scegliere oggi un tasso fisso significa partire da una rata più bassa e garantirsi stabilità per tutta la durata del finanziamento, puntare sul variabile, invece, significa scommettere che nel futuro prossimo la rata possa mantenersi al di sotto di quella fissa portando ad un vantaggio economico; d’altro canto, però, vuole anche dire esporsi alle variazioni di mercato in un periodo caratterizzato da grande incertezza”.