Notizie Notizie Italia Tassi Bce: in arrivo dato salari (atteso in calo). Per Morgan Stanley “supporta tesi taglio a settembre”

Tassi Bce: in arrivo dato salari (atteso in calo). Per Morgan Stanley “supporta tesi taglio a settembre”

22 Agosto 2024 10:03

La crescita dei salari negoziati dell’eurozona potrebbe frenare nel secondo trimestre. Le indicazioni arrivate dalla sola Germania nei giorni scorsi fanno bene sperare in un rallentamento del dato trimestrale che la banca centrale europea (Bce) pubblicherà oggi alle 11. A portare buone notizie è stata la Bundesbank che, presentando l’outlook mensile, ha messo in evidenza come la crescita dei salari sia calata in Germania.

Numeri, quelli tedeschi, e prospettive, quella della zona euro, che potrebbero rafforzare le scommesse sul mercato di un nuovo taglio dei tassi a settembre da parte dell’istituto guidato da Lagarde.

Vediamo i dati tedeschi e le stime di Morgan Stanley sull’indicatore seguito da vicino dalla Bce.

Rallenta la crescita dei salari in Germania, i numeri della Bundesbank

Nell’ultimo report mensile della Bundesbank in evidenza anche gli ultimi dati trimestrali sui salari. Nel dettaglio, i salari negoziati hanno mostrato una crescita del 3,1% nel secondo trimestre dopo il balzo dei primi mesi dell’anno in cui è stato segnato un aumento del 6,2% (superiore alle attese). La Banca centrale tedesca avverte, tuttavia, che “escludendo alcuni pagamenti come quelli dei bonus gli stipendi negoziati sono aumentati del 4,2% su base annua nel secondo trimestre, rappresentando una crescita notevolmente più forte rispetto al primo trimestre”.

“Su base annua, la crescita salariale è oscillata tra il 4% e il 6% in quasi tutti i settori che hanno concluso nuovi contratti collettivi nel secondo trimestre. Sono in sospeso anche nuovi accordi salariali elevati nelle prossime negoziazioni”, si legge nel report.

Bce, arriva il dato sui salari: Morgan Stanley stima una frenata

Si attende il dato sui salari per l’intera eurozona. Si tratta di un indicatore, quello relativo alla crescita dei salari, seguito da vicino dalla Bce di Lagarde che ha più volte rimarcato come sia un “elemento chiave per valutare l’outlook sull’inflazione”. Secondo la view di Morgan Stanley, l’indicatore della Bce sui salari negoziati nell’area dell’euro dovrebbe mostrare un calo al 3,5% nel secondo trimestre del 2024, dopo il 4,7% dei primi tre mesi dell’anno. Una stima calcolata dopo la pubblicazione dei dati da parte della maggior parte dei Paesi dell’area euro.

“Una potenziale accelerazione dei salari negoziati in Germania potrebbe portare a un nuovo rialzo nella seconda parte dell’anno, ma nel primo trimestre potrebbe essere stato raggiunto il picco”, precisano gli esperti della banca d’affari Usa che guarda poi alle implicazioni.

“Durante la conferenza stampa di luglio, la presidente Christine Lagarde ha espresso fiducia che i salari (uno dei tre fattori che contribuiscono all’inflazione core, insieme a profitti e produttività) rallenteranno in modo significativo nel 2025 e nel 2026. A riprova di ciò, ha fatto riferimento al sondaggio sull’indagine sull’accesso ai finanziamenti delle imprese (SAFE) di giugno, in cui le aziende prevedono che i salari aumenteranno del 3,3% nei prossimi 12 mesi rispetto al 3,8% di marzo 2024. E i grafici di un recente discorso di Philip Lane forniscono ulteriori indicazioni di una decelerazione salariale”, mettono ancora in evidenza da Morgan Stanley sottolineando come il calo atteso dei salari per il secondo trimestre “supporta la tesi di un taglio dei tassi” a settembre da parte della Bce.

“Questo suggerisce che la Bce potrebbe dare meno peso ai numeri delle prossime pubblicazioni, soprattutto perché potremmo assistere a una rinnovata accelerazione della crescita salariale negoziata nella seconda metà del 2024 – spiegano da Morgan Stanley -. In generale, un calo della crescita salariale negoziata nel secondo trimestre si sposa bene con la narrazione di una disinflazione in corso e supporta la tesi del taglio di settembre”.

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