Notizie Notizie Mondo Tassi Bce, il 5 giugno il meeting. Per Barclays altri 3 tagli nel 2025, con una pausa a luglio

Tassi Bce, il 5 giugno il meeting. Per Barclays altri 3 tagli nel 2025, con una pausa a luglio

16 Maggio 2025 15:56

Tra tre settimane la Banca centrale europea (Bce) tornerà a riunirsi. La data da cerchiare in calendario è quella del 5 giugno, giorno in cui il consiglio direttivo guidato da Christine Lagarde annuncerà le nuove decisioni di politica monetaria per la zona euro, dopo i tre tagli decisi nelle riunioni del 2025 (gennaio, marzo e aprile).

Tassi fermi o nuova sforbiciata? In attesa del meeting, il mercato cerca indicazioni e spunti dai numerosi interventi da parte dei membri del board dell’ultimo periodo dai quali emerge una spaccatura.

Si guarda poi al tema cruciale della settimana “il disgelo commerciale tra Usa e Cina”, con Barclays che analizza i potenziali impatti anche sull’economia dell’eurozona e sulle prospettive di politica monetaria della Bce.

Il tutto mentre la Bce è al lavoro per una revisione aggiornata della strategia di politica monetaria della Bce, che il Consiglio direttivo intende concludere nella seconda metà di quest’anno.

Inflazione, inflazione e ancora inflazione

Inflazione e il target dell’inflazione sono tra i temi più ricorrenti nei recenti discorsi dei membri del comitato esecutivo della Bce. Due in particolare, in arrivo dal fronte tedesco e dal fronte francese. La scorsa settimana Isabel Schnabel ha sottolineato che  bisogna “procedere con mano ferma”. Secondo la funzionaria tedesca, uno dei “falchi” della Bce, la politica monetaria dovrebbe mantenere i tassi in prossimità dei livelli attuali. E questo perché, spiega, i rischi per l’inflazione nell’area dell’euro sono orientati al rialzo a medio termine, un orientamento accomodante della politica monetaria sarebbe inopportuno.

Discorso diverso quello portato avanti dal governatore dal governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, che in una recente intervista ai giornali francesi del gruppo Ebra ha annunciato che c’è spazio per un altro taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea (Bce) entro l’estate. Il motivo? Secondo Villeroy, gli Stati Uniti probabilmente vedranno un aumento dell’inflazione a causa dei dazi, ma questa politica commerciale non porterà a una risalita dei prezzi in Europa.

“Non prevediamo un aumento dell’inflazione. Il protezionismo dell’amministrazione Trump porterà a una ripresa dell’inflazione negli Stati Uniti, ma non in Europa, e questo probabilmente consentirà di apportare un altro taglio dei tassi entro l’estate”, ha detto il funzionario transalpino.

Tassi Bce: Barclays stima tre tagli nel 2025, una pausa a luglio

La de-escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha portato “un piccolo effetto positivo sulla crescita dell’area dell’euro”, indebolendo le possibilità per un rapido passaggio a una politica monetaria accomodante. E’ di questa opinione Barclays che nel report dal titolo “Less drag, less easing” stima che la Bce taglierà i tassi di 25 punti base a giugno, farà una pausa a luglio e taglierà nuovamente a settembre e dicembre, portando il tasso sui depositi all’1,5%.

“Sulla base di questa minore incertezza e del miglioramento del contesto economico, dell’allentamento delle condizioni finanziarie globali e di un euro leggermente più debole dopo l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, rivediamo al rialzo le nostre previsioni di crescita per l’area dell’euro: ora prevediamo che la crescita del Pil dell’area dell’euro resterà invariata nel 2025 rispetto al -0,2% indicato in precedenza, e salirà all’1,6% nel 2026“, segnalano gli esperti della banca d’affari britannica che nel complesso restano “pessimisti sulle prospettive di crescita nell’area dell’euro”. E quessto perché, spiegano, “l’incertezza rimane molto elevata e i negoziati sui dazi reciproci tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti sono solo a livello tecnico e non vi sono segnali di progresso. Ciò potrebbe significare che il 9 luglio, alla scadenza della pausa di 90 giorni, i dazi reciproci sui beni dell’area dell’euro importati negli Stati Uniti possano essere nuovamente aumentati al 20%, dall’attuale 10%”.

Per quanto riguarda l’inflazione, da Barclays rimarcano che “sebbene la maggior parte della risalita dell’inflazione core di aprile sia dovuta alla Pasqua e, di conseguenza, verrà riassorbita a maggio, la stima flash si aprile e la pubblicazione finale in alcuni paesi indicano che l’inflazione core sta rallentando meno rapidamente di quanto previsto, in particolare nei paesi europei più piccoli”. “Un miglioramento marginale delle prospettive di crescita e una convergenza leggermente più lenta dell’inflazione core verso l’obiettivo si tradurranno in un allentamento monetario più graduale e ridotto“, segnalano infine gli analisti.

La prossima settimana: occhio a nuovi interventi e alle minute

Anche la prossima settimana sono diversi gli interventi in calendario da parte dei membri del consiglio direttivo della Bce, tra cui quello di Nagel e del capoeconomista Philip Lane. Giovedì 22 è poi attesa la pubblicazione delle minute della riunione del 17 aprile, quando la Bce ha annunciato il terzo taglio dei tassi del 2025.

“Dalla Fed non ci aspettiamo novità rilevanti, mentre dalla Bce sarà interessante vedere se alcuni esponenti hanno modificato il loro atteggiamento su un taglio a giugno (prezzato al 90% dal mercato). Giovedì attesi anche i verbali Bce della riunione di aprile”, commentano gli strategist di Mps Capital Services.