La svolta di Apple: primo dividendo dal 1995
Apple distribuirà il suo primo dividendo da quasi 18 anni. Lo ha annunciato la società di Cupertino presentando il piano per l’utilizzo dei 97,6 miliardi di dollari di liquidità custoditi all’interno dell’azienda.
Apple distribuirà un dividendo trimestrale di 2,65 dollari ad azione nel corso del quarto trimestre fiscale del 2012 che prenderà il via a luglio. La casa della mela morsa ha inoltre autorizzato il riacquisto di azioni proprie (buyback) per un controvalore di 10 miliardi di dollari a partire dall’ottobre 2012 e per una durata di tre anni.
Alle ore 15 italiane prenderà il via la conferenza stampa del ceo, Tim Cook, che spiegherà nei dettagli le scelte di Apple per l’utilizzo della liquidità in aziendale. Il ceo sarà affiancato dal direttore finanziario Peter Oppenheimer. Apple ha precisato che nel corso della conferenza non verranno dati aggiornamenti sul trimestre in corso e che non verranno trattati argomenti diversi dall’utilizzo della liquidità aziendale.
In scia all’annuncio il titolo Apple si mostra volatile. Dopo essere salito nel pre mercato fino a sfiorare un rialzo del 2,5%, è sceso anche in territorio negativo. A dimostrazione che il giudizio del mercato sulla svolta intrapresa dal management rispetto agli anni della gestione diretta di Steve Jobs non gode di un apprezzamento unanime. Nel corso delle ultime settimane numerosi investitori si sono avvicinati al titolo Apple, trascinandolo al massimo storico di 600 dollari la scorsa settimana, proprio in previsione di una maxi-distribuzione di dividendi. Ma non mancano anche le voci di quanti insinuano come la distribuzione della liquidità possa essere letta come la dimostrazione di una carenza di iniziative di sviluppo e di investimento (ad esempio attraverso acquisizioni) nei piani dell’attuale management.
La distribuzione del dividendo avrà conseguenze importanti non solo per le tasche degli azionisti. Molti fondi non investono infatti per statuto in titoli che non distribuiscono cedole. Un’apertura di Apple in questo senso farà verosimilmente avvicinare al capitale dell’azienda di Cupertino nuovi investitori istituzionali.