Sui mercati una nuova guerra fredda, secondo Gam l’oro proteggerà i portafogli
Sui mercati torna l’ombra di una guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, che riguarda non soltanto il piano commerciale ma anche tecnologico. Gli operatori guardano con una certa preoccupazione alla conferenza stampa odierna del presidente americano Donald Trump, che potrebbe annunciare nuove misure di ritorsione contro Pechino. L’amministrazione Trump, come già preannunciato dalle parole del segretario di Stato Usa Mike Pompeo, potrebbe decidere di privare Hong Kong del trattamento speciale di cui ha goduto fino a oggi dal 1992, dopo che il governo centrale cinese ha adottato un progetto di legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, considerata come una minaccia per l’autonomia e le libertà dagli Stati Uniti. La sola notizia della conferenza stampa ha fatto girare ieri in negativo Wall Street, mentre questa mattina i listini asiatici si sono mossi in ordine sparso e le Borse europee, compresa Piazza Affari, hanno aperto in territorio negativo.
“Le recenti mosse della Casa Bianca gettano le basi per un attacco potenzialmente più ampio all’economia cinese che vada oltre il semplice commercio”, sottolinea Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR, ricordando come l’amministrazione Trump abbia recentemente bloccato il previsto investimento in azioni cinesi da parte del Fondo Pensione Federale (TSP). Oltre a questo continuano le contromosse per contenere l’espansione cinese nel 5G, all’interno di un piano più ampio per limitare le ambizioni in tutta la catena di fornitura di apparati tecnologici.
“Riteniamo che Trump intenda mostrare risolutezza nei rapporti con la Cina per risollevare la sua popolarità in vista delle imminenti elezioni, evitando comunque strappi eccessivi al fine di non compromettere la ripresa dell’economia e dei mercati finanziari”, sostiene l’esperto, che suggerisce cautela sui mercati e un possibile acquisto di oro per proteggere il portafoglio. “Nell’ottica di un’eventuale escalation, l’oro rimane uno strumento di protezione di portafoglio – aggiunge – Non solo perché genericamente utile in caso di rischi geopolitici, ma anche perché la paventata vendita di Treasury da parte della Cina potrebbe aprire le porte ad acquisti maggiori del metallo prezioso e spingerebbe la Fed a politiche ancora più estreme”.