Sterlina si rafforza dopo il nulla di fatto della BoE
La sterlina recupera terreno nel giorno del meeting della Bank of England. Segno più per la moneta d’oltremanica che dopo le vendite innescate ieri dalle indicazioni macro (ad agosto la produzione industriale britannica ha evidenziato una contrazione dell’1,1% e il deficit della bilancia commerciale è risultato maggiore delle attese attestandosi a 9,6 miliardi) oggi ha recuperato terreno in scia della decisione della BoE di confermare costo del denaro e piano di acquisto asset.
“Il Comitato di politica monetaria della Banca centrale ha deliberato di confermare il tasso ufficiale allo 0,5% e il piano di acquisto asset in quota 375 miliardi di sterline”, si legge nella nota diffusa dall’istituto con sede a Londra.
La banca centrale ha confermato la validità della “forward guidance” annunciata ad agosto che prevede che non si inizierà a discutere di un incremento del tasso benchmark fino a che il tasso di disoccupazione non scenderà sotto la soglia del 7% (contro il 7,7% attuale). Questa condizione, stando alle stime della BoE, non si verificherà prima del 2016.
“Riteniamo che il tasso di riferimento non sarà innalzato l’anno prossimo -ha detto Keith Wade, capo economista di Schroders- anche se i mercati credono in un’ipotesi del genere”. “Carney è agli inizi e l’intera credibilità della forward guidance è ancora a rischio”, ha detto Wade.
In questo contesto il cable, il cambio tra la sterlina e il dollaro, dopo esser sceso fino a 1,5913 in corrispondenza dell’apertura delle piazze finanziarie europee (e in scia dell’ottimismo che circonda le trattative per l’innalzamento del tetto del debito a stelle e strisce), in questo momento passa di mano in lieve territorio positivo a 1,5960. Acquisti più convinti nel caso del cross con la divisa nipponica che sale dello 0,7% a 156,40.