Stellantis e le altre: la stima del possibile boom di valore dei titoli con sprint verso l’elettrico
Una svolta EV più rapida sprigionerebbe miliardi di valore per le big auto. Secondo un’analisi finanziaria condotta da Profundo su ben sei aziende automobilistiche, commissionata da Transport & Environment, il passaggio all’elettrico più rapidamente di quanto attualmente previsto potrebbe aumentare il loro valore di mercato e i margini di profitto.
Nel dettaglio, dice l’analisi, le case automobilistiche potrebbero aumentare il valore delle loro azioni di ben 800 miliardi di euro se passassero più rapidamente all’elettrico invece di rimanere aggrappate al loro modello di business basato sui motori a combustione. Un risultato in netto contrasto con la tesi del comparto automotive secondo cui la spinta dell’Europa a vendere solo auto a emissioni zero nel 2035 colpirebbe la redditività e provocherebbe la perdita di posti di lavoro.
L’analisi rileva inoltre che i margini di profitto operativo delle aziende produttrici di veicoli elettrici dovrebbero superare quelli dei produttori di motori a combustione entro 3-5 anni. Verso la fine degli anni 2020, i margini di profitto delle aziende produttrici di motori sono destinati a diminuire e persino a diventare negativi nei bilanci. secondo l’analisi, la Volkswagen potrebbe aumentare il proprio valore di mercato di oltre tre volte (253%) e Stellantis di quasi cinque volte (388%) rispetto a oggi se passassero all’elettrico più velocemente del previsto, mentre Toyota ha un potenziale di crescita inferiore (70%).
Nel segmento premium Mercedes-Benz potrebbe aumentare il suo valore del 471% in 10 anni e Bmw potrebbe attestarsi su un guadagno del 472%, come pure Volvo il cui valore di mercato potrebbe aumentare del 245%. Luca Bonaccorsi, direttore della finanza sostenibile di Transport & Environment (T&E), che ha commissionato la ricerca, ha dichiarato: “Optare per una lenta eliminazione dei motori a combustione è un suicidio finanziario per le aziende automobilistiche. Una transizione lenta distrugge il valore degli azionisti e mette a rischio di scomparsa intere aziende. L’unica transizione che ha senso dal punto di vista commerciale è quella rapida e veloce”. In Europa, le norme europee sulle auto pulite sono il principale motore dell’elettrificazione. L’attuale proposta di rendere gli standard più ambiziosi richiederebbe pochi progressi fino al 2030. Ma la ricerca di Profundo mostra che il 2030 sarà troppo tardi per passare all’elettrificazione se le case automobilistiche europee vogliono evitare sofferenze finanziarie, con conseguenze potenzialmente disastrose per i posti di lavoro nell’industria automobilistica. Julia Poliscanova, senior director per i veicoli e la mobilità elettrica di T&E, ha dichiarato in conclusione: “Una transizione più rapida verso l’elettrico non è solo nell’interesse del clima e dei consumatori, ma è vitale per la sostenibilità finanziaria delle case automobilistiche europee. I legislatori dell’UE hanno l’obbligo di sostenere una transizione tempestiva nei confronti di queste aziende e dei lavoratori”.