Stellantis tenta il grande colpo per il dopo Tavares. Elkann chiama il fuoriclasse italiano di Apple
“Senza di lui non avremmo toccato il cielo”. Bastano queste parole di Tim Cook, ceo di Apple, per capire l‘importanza che ha avuto Luca Maestri nell’ascesa del colosso degli iPhone. E stando alle ultime indiscrezioni Stellantis avrebbe messo gli occhi proprio su di lui per il dopo Tavares.
Piazza Affari accoglie senza scossoni l’emergere del nome Maestri e oggi continua il recupero in Borsa con +0,85% poco sopra i 12 euro.
Nei giorni scorsi per il dopo Tavares si erano fatti anche i nomi di Luca de Meo, attuale ceo di Renault, così come di interni quali Maxime Picat, chief purchasing e supplier quality officer del gruppo e Antonio Filosa, chief operating officer North America.
La nuova pista per il dopo Tavares
Luca Maestri è il direttore finanziario (cfo) uscente di Apple. Ad agosto infatti è stato annunciato il passaggio di testimone a partire da gennaio 2025 con al suo posto Kevan Parekh. Dal prossimo anno Maestri, che ha una ricchezza stimata di oltre 300 milioni di dollari, dovrebbe guidare i team dei servizi aziendali, tra cui i sistemi e le tecnologie informatiche, la sicurezza informatica, il settore immobiliare e lo sviluppo.
Il condizionale è d’obbligo perché le ultime indiscrezioni vedono John Elkann aver bussato alla porta di Maestri per testare la disponibilità a prendere la guida di Stellantis. Stamattina sia Il Corriere che Il Giornale riportano questa notizia senza dare molti dettagli sullo stato delle trattative e sui possibili tempi di arrivo (Stellantis lunedì ha annunciato che il nuovo ceo sarà individuato entro metà 2025).
Negli oltre dieci anni in Apple insieme al ceo Tim Cook, il manager italiano ha contribuito all’ascesa imponente della Mela Morsicata: le vendite di iPhone si sono più che quadruplicate rispetto ai livelli del 2010, fatturato del gruppo più che raddoppiato, Apple è diventata anche un fornitore di servizi. Tutto ciò ha portato le quotazioni a Wall Street a livelli stratosferici, con prezzi più che decuplicati rispetto al 2014.
Non solo Apple, i tanti anni di Maestri in GM
Il 61enne manager romano, tifoso juventino, prima della lunga carriera in Apple ha avuto modo di farsi le ossa anche nel settore automotive, tra il 2000 e il 2008 è stato cfo in General Motor, dove si è occupato anche della joint venture con Fiat e del rilancio del colosso in Asia e America Latina. Maestri è passato anche per colossi quali Nokia Siemens Networks e Xerox prima di approdare in Apple nel 2013.
L’arrivo di Maestri in Stellantis sarebbe nel solco di quanto già fatto con Ferrari, che ha scelto un tecnico esperto tech come Benedetto Vigna, per la guida del Cavallino. In più Maestri ha una profonda conoscenza del mercato statunitense, chiave per Stellantis in quanto è il mercato più redditizio del gruppo. Proprio gli Usa sono stati probabilmente uno degli elementi di maggiore frizione che ha fatto cadere la testa di Tavares, incapace di gestire il crollo delle vendite e il conseguente eccesso di scorte.
Oltreoceano si è consumata anche la disputa profonda con i sindacati che hanno tuonato contro la gestione Tavares. Il numero uno del sindacato Uaw, Shawn Fain, ha bollato Tavares come il vero “problema di Stellantis”.