Notizie Dati Macroeconomici Stati Uniti: saldo payrolls ai minimi dal 2010, la stretta della Fed si allontana

Stati Uniti: saldo payrolls ai minimi dal 2010, la stretta della Fed si allontana

3 Giugno 2016 12:59

Indicazioni decisamente sotto le stime dal mercato del lavoro della prima economia. A maggio il saldo delle buste paga nei settori non agricoli, le c.d. non-farm payrolls, ha evidenziato un incremento di sole 38 mila unità e i dati relativi marzo ed aprile sono stati rivisti al ribasso (-59 mila). Per le payrolls l’incremento di maggio è il minore dall’autunno del 2010. Gli analisti avevano stimato 160 mila unità.

Ha stupito anche l’aggiornamento relativo il tasso di disoccupazione, sceso dal 5 al 4,7 per cento a causa del calo di 664 mila unità registrato dalla forza lavoro. Il consenso degli operatori si attendeva una contrazione minore al 4,9%. Per il dato si tratta del livello minimo dall’inizio della Grande Recessione (dicembre 2007).

Particolarmente importante l’andamento dell’aggregato U-6, che al tasso di disoccupazione “classico” aggiunge i lavori scoraggiati, marginali e chi lavora a tempo parziale ma vorrebbe essere impiegato full-time. Al 10,4% a maggio 2015, l’U-6 il mese scorso si è confermato al 9,7%. Segno meno per il tasso di partecipazione, in calo per il secondo mese consecutivo al 62,6%.

Se da un lato il rallentamento del mercato del lavoro potrebbe spingere la Federal Reserve a frenare il processo di normalizzazione del costo del denaro, indicazioni “hawkish” arrivano dai salari, saliti dello 0,2% a 25,59$. Su base annua il dato segna un +2,5%, al di sopra del range 1,9-2,2% che caratterizza questo dato dal 2012 (quando il tasso di disoccupazione si attestava in quota 8 per cento).

La probabilità di un incremento dei tassi a giugno è passata dal 21 al 6% dopo la pubblicazione dei dati, mentre una stretta a luglio è stimata al 42%, contro il 58% precedente. Per gli operatori, con una probabilità del 52%, il meeting in cui è più verosimile che il tasso sui Fed Funds sarà innalzato è settembre.

Wall Street si avvia a partire sotto la parità, dollaro paga pegno
In rosso i future sugli indici statunitensi (-0,37% dello S&P, -0,29% per il Dow, -0,29% del Nasdaq), segno che ormai più che alla politica monetaria gli operatori guardano allo stato di salute della prima economia. Sul valutario, torna a salire l’eurodollaro che grazie a un incremento di poco sotto il punto percentuale passa di mano a 1,1254 usd, mentre, tra le commodity, il future sull’oro sale di oltre 20 dollari a 1.233,3 (+1,7%).