Stati Uniti: oggi i dati sul mercato del lavoro, previsioni e ipotesi sulle prossime mosse Fed
L’attenzione degli operatori oggi si sposta Oltreoceano, dove sono attesi i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Questo pomeriggio alle 14.30 ore italiane verranno diffusi il tasso di disoccupazione e la variazione delle buste paga nei settori non agricoli, le cosiddette non-farm payrolls, relativi al mese di febbraio. Queste indicazioni, insieme ai salari e alla loro crescita, potranno infleunzare i mercati finanziari. Nell’equilibrio tra obiettivi di inflazione e occupazione della Federal Reserve, il mercato del lavoro è il target che reagisce più velocemente ai cambiamenti macroeconomici e per questo tenuto sotto stretta osservazione dagli operatori per capire quale direzione sta prendendo la prima economia mondiale. E di conseguenza anche le prossime mosse della Fed.
Dopo gli ultimi dati positivi, con redditi e consumi di gennaio in aumento (+0,5%), un Pil più forte (+1% nell’ultimo trimestre), e produzione industriale e vendite al dettaglio in crescita verso la soglia del 2%, le paure di una recessione per gli Stati Uniti si sono allontanate. Di fronte a queste indicazioni che descrivono un panorama tutt’altro che preoccupante, “la probabilità di un rialzo dei tassi di interesse per la riunione del Fomc (il braccio operativo della Fed, ndr) del prossimo 16 marzo ha infatti abbandonato lo zero senza però superare il 10%, sfiorando appena il 54% tra dicembre e febbraio 2017, – sostengono gli analisti di Saxo Bank – sebbene ieri il presidente della Federal Reserve di San Francisco, John Williams (che tuttavia non vota i tassi d’interesse) abbia minimizzato i timori di un rallentamento grazie a una domanda interna tutt’altro che fiacca, apparentemente in grado di controbilanciare le minacce provenienti dall’estero”.
Cosa si aspettano gli analisti
Il recente sondaggio ADP Research Institute sui nuovi occupati ha stupito positivamente anticipando una probabile sovraperformance delle non-farm payrolls. Il personale del settore privato ha registrato infatti 214mila nuove entrate nel mese di febbraio (contro attese per +190mila), un incremento del 2,8% superiore alla media annuale, il cui 40% è concentrato su imprese con meno di 20 dipendenti. “Le aspettative per le non-farm payrolls, che già erano rimaste costanti a +190mila, senza incorporare lo scarto di gennaio (+151mila), sono state corrette a +195mila“, prevedono da Saxo Bank, che stima un tasso di disoccupazione fermo al 4,9%.
Meno ottimisti invece gli esperti di ING, che pronosticano un aumento delle buste paga a 180mila unità. Una sopresa potrebbe arrivare invece dal fronte salari, forse l’indicazione più significativa: “Vediamo un rialzo della componente salariale dello 0,3% rispetto al mese precedente, che potrebbe portare l’aumento annuale oltre il 2,6%”. “Se così fosse – continua Rob Carnell, esperto di ING – salirebbe la pressione sulla Federal Reserve affinché prenda in considerazione un’ulteriore stretta, probabilmente non nella riunione del 16 marzo, ma piuttosto nel terzo trimestre dell’anno con un rialzo dello 0,25%”.