Pil Usa rivisto al rialzo, dollaro mostra i muscoli
Nel quarto trimestre 2015, il rallentamento dell’economia statunitense è stato inferiore alle previsioni iniziali alla luce del calo minore delle attese registrato dalle scorte delle imprese. Secondo i dati diffusi dal Bureau of Economic Analysis, il Pil della prima economia tra ottobre e dicembre ha messo segno un incremento di un punto percentuale, 30 punti base in più rispetto alla stima precedente e +0,6% nel confronto con il consenso degli analisti.
L’effetto restrittivo riconducibile all’andamento delle scorte è passato dal -0,45% al -0,14%. Rivista anche la componente consumi, passata dal 2,2 al 2%. Nonostante la revisione al rialzo, il dato generale segna una netta contrazione rispetto al +2% del terzo trimestre e al +3,9% del secondo in scia del minor contributo di cittadini e imprese alla crescita dei consumi (che da soli rappresentano due terzi della crescita economica a stelle e strisce).
Nonostante la frenata registrata nei primi e negli ultimi 3 mesi del 2015, il dato relativo l’intero anno segna un +2,4%, in linea con il 2014 e al di sopra del +2,1% medio registrato dal 2010 (il primo anno in cui il Pil ha fatto segnare valori positivi in 4 trimestri). Nonostante una crescita globale fiacca, le tensioni sui mercati finanziari ed il rafforzamento del dollaro, nell’anno corrente l’incremento della ricchezza prodotta dovrebbe confermarsi in linea con quello registrato negli ultimi due anni.
Dollaro in rafforzamento, Wall Street apre con il segno più
Segno più per il biglietto verde poiché un irrobustimento della prima economia potrebbe spingere la Banca centrale a proseguire il processo di normalizzazione del costo del denaro (o comunque a non rallentarlo eccessivamente). Il dollar index segna un incremento dello 0,6% a 97,782 punti, il cambio con l’euro arretra di mezzo punto percentuale a 1,0962 e quello con la divisa nipponica passa di mano a 113,59 yen, lo 0,54% in più rispetto al dato precedente. Avvio positivo anche per le piazze finanziarie a Wall Street dove, pochi minuti dopo l’opening bell, il Dow Jones e lo S&P500 salgono dello 0,55% e il Nasdaq segna un +0,76%.
Focus su indici Pmi e NFP
“Il dato odierno potrebbe essere trascurato perché giudicato ‘vecchio’ dal mercato”, ha commentato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG. Molte indicazioni interessanti arriveranno la prossima settimana, quando sono in agenda i dati sui PMI ed il saldo delle buste paga nei settori non agricoli (Non Farm Payrolls). “Sicuramente -conclude Longo- la portata di quelle indicazioni sarà più interessante per gli investitori in vista della riunione della Fed di marzo”.