Notizie Dati Macroeconomici Stati Uniti: non cambia molto dopo i dati sul lavoro. La bilancia del rialzo dei tassi Fed pende verso giugno

Stati Uniti: non cambia molto dopo i dati sul lavoro. La bilancia del rialzo dei tassi Fed pende verso giugno

9 Gennaio 2015 14:59

I dati sul mercato del lavoro americano pubblicati oggi negli Stati Uniti sono una nuova conferma della forza dell’economia americana. Per l’undicesimo mese consecutivo il Dipartimento del lavoro americano ha certificato la creazione di un numero di buste paga, nei settori non agricoli, superiore alle 200 mila unità. Per trovare una serie più lunga bisogna tornare a venti anni fa, al 1994. Nel mese di dicembre i non-farm payrolls si sono attestati a quota 252 mila contro attese a 240 mila e una revisione al rialzo sia del precedente dato di novembre (+353 mila da +321 mila) sia di quello di ottobre (da +243 mila a +261 mila). Il tasso di disoccupazione è invece sceso al 5,6% dal 5,8% precedente e anche in questo caso meglio del consensus (5,7%).

Manca, tuttavia la ciliegina sulla torta. I salari sono arretrati dello 0,2% mese su mese mentre l’andamento del salario medio orario tendenziale segna una crescita dell’1,7%. In entrambi i casi dati inferiori alle attese e in peggioramento rispetto a novembre. Tuttavia non per questo deludenti, almeno in ottica mercati azionari. L’andamento dei salari, in quanto legato all’inflazione, ha assunto particolare importanza agli occhi della Fed negli ultimi mesi, in contemporanea con il consolidamento della crescita Usa. Si tratta dell’ultimo tassello che manca a conferma di un’economia in piena salute. Un tassello temuto in quanto potrebbe influire sulle decisioni di politica monetaria della Banca centrale americana. “Gli operatori guardano con timore al rallentamento della crescita dei salari, elemento di grande interesse per la Fed” spiega Vincenzo Longo market strategist di IG. “Al di la di tutto questi dati spostano di poco il timing di rialzo dei tassi di interesse. Dopo le recenti minute si era creato un certo consenso tra gli operatori per una revisione dei tassi tra aprile e giugno. Le figure odierne potrebbero far pendere l’ago della bilancia verso giugno“. In altri termini l’ormai proverbiale “pazienza” di Janet Yellen potrebbe durare un po’ più a lungo.

Sul mercato valutario il cambio tra euro e dollaro ha reagito con un veloce movimento al ribasso. Dopo aver toccato 1,1762 ha recuperato qualche posizione ma si è solo riavvicinato a 1,18 senza riuscire a recuperare la soglia. Wall Street ha aperto le contrattazioni con S&P500 e Dow Jones Industrial vicino alla linea di parità.