Notizie Dati Macroeconomici Fed potrebbe cambiare tono sui tassi. Cosa aspettarsi dall’ultima riunione del 2014?

Fed potrebbe cambiare tono sui tassi. Cosa aspettarsi dall’ultima riunione del 2014?

17 Dicembre 2014 09:26
Occhi o meglio orecchie puntate sulla Federal Reserve, che oggi, nella sua ultima riunione dell’anno, potrebbe cambiare il suo messaggio di orientamento di politica monetaria, accelerando sul rialzo dei tassi di interesse. Da una parte l’economia americana, che continua a dare segnali di forte accelerazione, spinge a un cambio di rotta di politica monetaria, dall’altra le turbolenze provocate dal calo del prezzo del petrolio sui mercati finanziari internazionali (e non solo) potrebbero far assumere un atteggiamento più prudente. 
Tassi di interesse e nuove previsioni economiche
Dopo due giorni di riunione, il Fomc, il braccio operativo della Fed, annuncerà la sua decisione di politica monetaria e snocciolerà le nuove previsioni economiche. I tassi di interesse sono visti fermi tra lo 0 e lo 0,25%, come dal dicembre 2008. Per quanto riguarda le stime, la banca centrale americana potrebbe rivedere al rialzo le sue proiezioni sulla crescita economica, grazie al calo delle quotazioni del greggio che stimola i consumi. Finora la Fed ha previsto una crescita nel range 2,6-3% del Pil per il 2015. 
La conferenza della Yellen
L’attenzione degli operatori si concentrerà soprattutto sulla conferenza stampa della governatrice,  Janet Yellen, in programma alle 20.30 ore italiane subito dopo l’annuncio di politica monetaria. Si tratta dell’ultimo suo intervento del 2014 e del primo dallo scorso settembre. In particolare le orecchie saranno tese per sentire se la Yellen pronuncerà la formula, utilizzata da settembre 2012, di lasciare i tassi di interesse prossimi allo zero “per un lungo periodo di tempo”. Una promessa che gli esperti interpretano come la certezza che i tassi rimarranno fermi fino a sei mesi dopo la fine del quantitative easing, chiuso a ottobre. Ma se i progressi sul mercato del lavoro e sull’inflazione fossero più rapidi, un primo aumento dei tassi potrebbe essere anticipato (importante a questo proposito sarà vedere il dato sull’inflazione Usa di novembre, in uscita oggi pomeriggio. Gli analisti si aspettano un calo a causa della debolezza dei prezzi dell’energia).
Sarà tutta una questione di grammatica. Alcuni analisti si aspettano che la Fed segnali più fermamente la sua volontà ad alzare i tassi nel 2015 cancellando quella frase. Ma gli stessi membri del Fomc si sono mostrati negli scorsi giorni ancora divisi sulla possibilità di cancellare nel comunicato la promessa di far passare un “tempo considerevole”. Nei giorni scorsi l’economista e premio Nobel, Paul Krugman, ha escluso che la Fed apporterà un rialzo del costo del denaro nel 2015 a causa del debole contesto economico globale e di una bassa inflazione.