Stagione delle trimestrali Usa parte con Alcoa. Attesa per i conti dei bancari: ecco il calendario della settimana
E’ ufficialmente scoccata l’ora delle trimestrali negli Stati Uniti. Come da tradizione, ad aprire il “valzer degli utili” è stata Alcoa che ieri sera ha rilasciato una trimestrale migliore delle attese, sia in termini di utili sia di ricavi.
Il colosso statunitense dell’alluminio ha annunciato a mercato chiuso di avere archiviato il quarto trimestre del 2014 con un utile pari a 159 milioni di dollari, ossia 11 centesimi ad azione. L’ultimo trimestre del 2013 non era stato di certo così positivo: la società aveva chiuso con una perdita netta di 2,3 miliardi di dollari, ossia 2,19 dollari ad azione, rispetto ai profitti per 242 milioni, ossia 21 centesimi, di un anno prima. Allora i risultati erano stati condizionati da oneri straordinari per circa 1,7 miliardi di dollari.
Tornando all’ultimo scorcio del 2014, Alcoa ha registrato, al netto delle poste straordinarie, profitti netti pari a 432 milioni di dollari, ossia 33 centesimi ad azione. Un dato superiore alle aspettative del mercato che indicava per l’ultimo trimestre dello scorso anno un utile per azione rettificato pari a 27 centesimi di dollaro. Oltre le attese anche il giro d’affari di Alcoa che ha mostrato una crescita del 14%, attestandosi a 6,38 miliardi di dollari contro i 6,05 miliardi pronosticati dal consenso Bloomberg. Per l’intero 2014 il gruppo ha visto i profitti attestarsi a 268 milioni, ovvero 21 centesimi per azione, mentre le vendite sono aumentate del 4% a 23,9 miliardi di dollari. Alcoa ha inoltre confermato una crescita del 7% della domanda globale di alluminio (in linea con il 2014) in scia al buon andamento del settore aerospaziale e dell’auto.
Risultati che hanno spinto al rialzo Alcoa nel dopo mercato a Wall Street: il titolo del big guidato da Klaus Kleinfeld è salito dell’1,48% dopo avere chiuso la seduta in moderata crescita dello 0,37% a 16,17 dollari.
E i buoni risultati del gigante americano dell’alluminio, considerati la cartina di tornasole dell’industria americana, fanno ben sperare per l’andamento dell’intera stagione. Ma non è sempre vero il detto chi ben inizia è a metà dell’opera. I risultati della corporate americana che arriveranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane potrebbero non essere così brillanti. Lo confermano le previsioni degli analisti interpellati da FactSet che prevedono una crescita media intorno all’1% degli utili delle società che compongono l’ indice S&P 500. Una tasso medio di crescita dei profitti ben lontano dall’8,4% stimato a fine settembre.
Nel frattempo è grande l’attesa per i conti delle big del mondo bancario Usa che verranno comunicati nei prossimi giorni. Ecco il calendario delle trimestrali più rilevanti:
–mercoledì 14 gennaio: JP Morgan e Wells Fargo
–giovedì 15 gennaio: Bank of America, BlackRock, Citigroup, Intel, Schlumberger
–venerdì 16 gennaio: Goldman Sachs