Square verso la quotazione a Wall Street, conti in perdita ma valutazione a 6 mld dollari
Square, il colosso americano dei pagamenti mobili, si prepara a quotarsi a Wall Street. L’operazione si annuncia come una delle più seguite quest’anno Oltreoceano per il settore tecnologico. Anche per via di un top management coi fiocchi: la startup, valutata ormai 6 miliardi di dollari, vanta come fondatore Jack Dorsey, l’amministratore delegato di Twitter.
La società di San Francisco ha ufficializzato ieri il suo tanto atteso piano di quotazione in Borsa, presentando i documenti alla Sec (la corrispondente Consob americana) per l’initial public offering. L’obiettivo è quello di raccogliere 275 milioni di dollari. Square si quoterà sul New York Stock Exchange sotto il simbolo SQ. La data dell’operazione deve essere ancora determinata, così come il numero di titoli da offrire al mercato e il loro prezzo unitario.
In questa occasione, Square ha anche alzato i veli suoi conti. Nel 2014 il giro di affari si è attestato a 850 milioni di dollari, con una crescita del 54% rispetto all’anno prima. Tuttavia il suo bilancio rimane un rosso, con una perdita netta di 154 milioni di dollari. Guardando ai primi sei mesi del 2015, i ricavi sono cresciuti del 51%, mentre il risultato netto è rimasto negativo per 78 milioni di dollari.
Lanciata nel 2009 a San Francisco, Square rivendica più di 30 milioni di utilizzatori negli Stati Uniti, dove realizza la quasi totalità del suo fatturato. Il gruppo ha però iniziato a muovere i primi passi all’estero, in particolare in Canada e in Giappone, con l’ambizione di estendere i suoi servizi di pagamento mobili anche a nuovi mercati.