Spread verso i minimi dal 2011. Letta: è un segno del ritorno di fiducia sull’Italia
Lo spread torna a far parlare con la sua discesa oggi sotto la soglia dei 250 punti. Il differenziale di rendimento tra Btp decennale e Bund è sceso questa mattina fino a 248 punti base, eguagliando i minimi toccati già due volte nel corso di quest’anno a maggio e gennaio. Nelle ultime sedute la discesa è stata dettata soprattutto dal maggiore ottimismo circa le prospettive economiche per l’Italia che ha visto il Pil scendere solo dello 0,2% t/t nel secondo trimestre con la concreta possibilità che nella seconda metà dell’anno si assista al ritorno alla crescita uscendo dalla recessione che perdura da otto trimestri.
Letta: discesa spread è figlia della maggiore stabilità
Il ritorno dello spread btp/Bund sotto la soglia dei 250 punti non deve passare inosservato e segna il tangibile ritorno di fiducia sull’Italia. A porre l’accento sul fattore spread è stato questa mattina il primo ministro, Enrico Letta, nel corso della conferenza stampa relativa al nuovo piano 2013-2015 della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). “Non si parla più di spread – ha rimarcato Letta – ma il suo ritorno a livelli molto bassi dimostra che ci si può fidare dell’Italia. Una fiducia che secondo il premier è figlia della stabilità e questo “ci deve spingere a non fermarci”. “Spero che i politici italiani non si dimentichino dello spread”, ha aggiunto Letta cercando di porre l’accento sull’importanza del mantenimento di una stabilità a livello politico.
Sull’attuale situazione economica, Letta ha confermato che i segnali di crescita e ripresa ci sono, ma c’è il clima sociale rimane pieno di difficoltà.
Spread potrebbe scender ancora verso area 220-225 pb (analisti)
L’attuale trend di discesa dello spread potrebbe continuare nel corso delle prossime settimane. Secondo gli esperti di IG lo spread Btp-Bund possa continuare a ridursi in concomitanza con un ritorno del decennale italiano verso i minimi dell’anno (attualmente il rendimento Btp a 10 anni viaggia al 4,2% dal 3,85% toccato a maggio) a fronte di un Bund che potrebbe far fatica a scendere sotto quota 1,60%. “Lo spread potrebbe pertanto tornare al ridosso di 225-220 punti base, aggiornando i minimi da inizio luglio 2011 – commenta oggi Vincenzo Longo, market strategist di IG – . Questo scenario rimarrebbe in essere almeno sino a che non si intensificheranno le probabilità del tapering della Fed e in vista delle elezioni tedesche, verosimilmente entro la prima settimana di settembre, quando poi le tensioni riaffioreranno sui mercati penalizzando il governativo italiano”. “Importanti saranno anche le vicende politiche nazionali – aggiunge Longo – che potrebbero riportare le attenzioni degli investitori sul nostro Paese”.