Notizie Dati Bilancio Italia Spread fa retromarcia sotto 300 in attesa del vertice a Palazzo Chigi. Tria cerca la mediazione, Di Maio attacca Bankitalia

Spread fa retromarcia sotto 300 in attesa del vertice a Palazzo Chigi. Tria cerca la mediazione, Di Maio attacca Bankitalia

9 Ottobre 2018 17:51

Una giornata sull’ottovolante quella di oggi per i titoli di stato italiani con lo spread arrivato a 315 punti base (nuovi massimi da inizio 2014) per poi ripiegare verso la chiusura sotto i 300 e rendimento al 3,54%. Una giornata carica di tensioni in cui a dettare la scena politica è stata ancora una volta la Nota di aggiornamento al Def.

La discesa dello spread ha permesso anche a Piazza Affari di rifiatare (close a +1,06% per il Ftse Mib) con le banche che hanno rifiatato dopo i violenti ribassi delle ultime due settimane.

Il mercato spera probabilmente che arrivino novità dal vertice di governo previsto stasera che contribuiscano a “distendere i toni” come auspicato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che oggi ha anche difeso la manovra che, una volta spiegata ai mercati, potrebbe contribuire a far scendere il livello dello spread.

Def: le critiche di Bankitalia

E’ il vicedirettore generale dalla Banca d’Italia, Federico Signorini, intervenuto in audizione alla Camera nell’ambito della discussione proprio sulla Nota di aggiornamento del Def che afferma come l’effetto elle misure inserite nel Def e previste nella prossima Manovra potrebbe essere modesto e graduale. Il debito pubblico italiano “è detenuto per circa due terzi da istituzioni e soggetti italiani” afferma Signorini “ma ciò non lo isola dalla logica del mercato che cerca il rendimento e fugge l’incertezza. Le oscillazioni del suo valore esercitano i propri effetti anche sui soggetti italiani, famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che lo detengono”, ha rimarcato Signorini aggiungendo che “una crescita più sostenuta e una maggiore coesione sociale non sono in contrasto con la disciplina di bilancio”. E’ sul capitolo pensioni però che si svolge il nuovo scontro istituzionale. La riforma delle pensioni voluta dal governo giallo-verde- che prevede la Quota 100 – debba esser maneggiata con cautela, dice Bankitalia che si sbilancia chiedendo di non smontare la precedente legge previdenziale. Sulla stessa strada anche la Corte dei Conti che, sempre nel corso dell’audizione in Parlamento sulla Nadef afferma che “la traiettoria disegnata  non appare rassicurante e il profilo di riduzione del rapporto debito/Pil non è linea con la regola del debito.

Di Maio: “Nessun italiano ha mai votato per la Fornero”

La risposta del governo non si è fatta attendere. E’ Luigi Di Maio che su Twitter  scrive: “Se Bankitalia vuole un Governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. E’ stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia e’ fatta. Indietro non si torna!”. L’altro vicepremier Matteo Salvini a margine del G6 di Lione, a chi gli chiede cosa farà il governo se lo spread continuerà a salire risponde senza esitare: “La forza dell’Italia, che nessun altro degli amici seduti al tavolo oggi ha, né i francesi, né gli spagnoli, è un risparmio privato che non ha eguali al mondo. Per il momento è silenzioso e viene investito in titoli stranieri. Io sono convinto che gli italiani siano pronti a darci una mano”. I mercati rimangono alla finestra in attesa del nuovo vertice previsto in serata a Palazzo Chigi, un nuovo vertice sulla manovra proprio per fare il punto sulla Nadef. Al vertice dovrebbero partecipare i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.