Spread e BTP in bilico tra tre possibili scenari, il giudizio di S&P su Italia indicherà la strada
Mancano ormai solo poche ore al giudizio di S&P Global sull’Italia, già sotto grossa pressione in queste ultime 24 ore tra mossa Bce pro-Italia, decisioni prese in sede UE per fronteggiare la crisi (anche se per i dettagli del Recovery Fund tutto è rinviato al 6 maggio) e la messa nero su bianco dei delicati numeri del DEF. In questo contesto l’andamento dei Btp è stato altalenante con spread che si è riportato nei giorni scorsi sui massimi a oltre un mese per poi ritracciare ieri e oggi. Mohammed Kazmi, macro strategist and fixed income portfolio manager di Union Bancaire Privée (Ubp) rimane cauto sui Btp con un eventuale downgrade dei titoli governativi italiani che manterrebbe probabilmente sotto pressione gli spread periferici.
Stasera la prima a esprimersi sarà l’agenzia Standard&Poor’s. Tenendo conto delle recenti decisioni della BCE (allargamento ai junk bond con rating superiore al BB- per l’uso come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento del settore bancario europeo) la decisione di S&P’s avrà, Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, effetti molto limitati proprio grazie allo scudo protettivo della BCE, mentre altre condizioni avrebbe portato probabilmente a conseguenze molto forti gli asset italiani.
La previsione di IG Riteniamo che l’agenzia S&P’s non porterà il rating dell’Italia a livello spazzatura. Al massimo abbasserà la valutazione da BBB a BBB-, uno scalino al di sopra del grado “junk”. Tuttavia pensiamo che lo scenario più probabile sia una conferma del giudizio attuale.
Di seguito tre possibili scenari legati a questa decisione sempre secondo il parere di IG:
Scenario A
S&P’s lascia rating a BBB confermando outlook negativo
In tale scenario crediamo che si possa assistere ad un allentamento delle tensioni sul mercato obbligazionario, con uno spread btp/bund in flessione verso i 225 punti base.
Scenario B
S&P’s taglia di un notch il rating a BBB-
Lo spread in questo caso potrebbe oscillare sui valori attorno a 250-270 punti base.
Scenario C
S&P’s taglia di 2 o più scalini il rating sul debito italiano portandolo ad essere “spazzatura”
In questo scenario potremmo assistere a una reazione negativa dei mercati, ma sempre limitata in virtù dello scudo della BCE. Tuttavia lo spread potrebbe salire nel range 275-300 punti base.
A maggio toccherà a Moody’s e DBRS
Il rischio downgrade non vede protagonista solo Standard&Poor’s, ma anche le altre agenzie di rating Moody’s, Fitch e DBRS, che si esprimeranno sul merito creditizio della carta italiana. Dopo S&P di domani, le prossime saranno Moody’s e DBRS entrambe l’8 maggio.
Il rating di S&P sull’Italia è pari a “BBB”con prospettive negative, solo due gradini sopra il livello junk. Frank Gill, S&P director of sovereign ratings per l’EMEA, ha dichiarato la scorsa settimana che l’agenzia non ha visto “l’esigenza immediata di adeguare” il rating.
Sia Moody che DBRS aggiorneranno il loro rating l’8 maggio. La classifica di Moody si posiziona su “Baa3”, una sola tacca dal non-investment grade, con un outlook stabile. Il voto di DBRS è “BBB (high)”, con un outlook stabile. L’agenzia canadese considera il rating sovrano di tipo “speculativo” se è uguale o inferiore a “BB”.
A detta di Jesus Castillo, Senior Economist di Natixis, nonostante le fragilità espresse dall’economia italiana, le agenzie di rating non effettueranno nel breve un downgrading sul debito italiano. “Almeno per il 2020 le agenzie dovrebbero mantenere lo status quo e, in ogni caso, anche qualora intervenissero, non abbasserebbero il giudizio sotto l’investment grade. Al massimo domani Standard and Poor’s si accoderà a Moody’s abbassandolo di un notch ma sempre in area Investment Grade”, argomenta Castillo.