Notizie Notizie Italia Spread e Btp superstar, Giorgetti gongola. Da caos francese assist all’Italia

Spread e Btp superstar, Giorgetti gongola. Da caos francese assist all’Italia

6 Dicembre 2024 10:24

Nuovo scatto in avanti dei Btp che ieri hanno fatto la voce grossa a riducendo ulteriormente le distanze dal Bund in termini di rendimenti. Lo spread tra i decennale italiano e quello tedesco è così sceso sotto quota 110, soglia che resisteva da più di tre anni.

Spread sotto 110, Giorgetti esulta

Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e gli omologhi Bund tedeschi ha chiuso ieri a 108 punti, in deciso calo dai 116 punti dell’apertura e sui livelli più bassi da ottobre 2021. Contestualmente il rendimento del Btp decennale è sceso al 3,19%, sui minimi dal 2022. Il tutto lo stesso giorno in cui l’Istat taglia drasticamente le stime sul Pil 2024 a +0,5%, la metà di quanto stima il governo.

Il governo vedere il bicchiere mezzo pieno. «Avevo puntato, all’inizio dell’anno, su uno spread a 110, l’unico 110 che mi piace! Continuiamo così, è la strada giusta», è stato ieri il commento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, con un chiaro riferimento al Superbonus 110 più volte criticato dall’attuale esecutivo.

I motivi del calo dello spread, Roma deve dire grazie a Parigi

Il restringimento di ieri dello spread è da legarsi in primo luogo alle crescenti attese in vista della riunione Bce del 12 dicembre, l’ultima dell’anno, con un consenso unanime su un nuovo taglio e c’è chi non esclude l’eventualità di un allentamento maxi da 50 punti base. L’ultimo survey Bloomberg indica una riduzione di un quarto di punto la prossima settimana, seguito da tagli analoghi in ogni riunione fino a giugno, portando il tasso di deposito al 2%. Più velocemente quindi rispetto al precedente survey che vedeva l’arrivo al 2% solo tra un anno.

Sempre ieri il mercato ha “digerito” la caduta del governo Barnier in Francia e questo probabilmente ha offerto un’ulteriore sponda indiretta al debito tricolore con gli investitori che probabilmente ad oggi vedono più stabile la situazione politica e di conti pubblici dell’Italia rispetto alle attuali turbolenze e incertezze oltralpe, sfociate nel voto di sfiducia al governo Michel Barnier, un qualcosa che non si vedeva dal lontano 1962.

Adesso, il presidente Emmanuel Macron nominerà un nuovo governo con la prospettiva che la situazione precaria di un governo di minoranza debole persisterà fino alle elezioni parlamentari della prossima estate. “La volatilità politica sta già pesando sul sentiment ed è chiaramente visibile nei recenti PMI, e questo probabilmente continuerà a pesare sulle prospettive di crescita e a creare condizioni difficili in termini di raggiungimento degli obiettivi di bilancio, che probabilmente manterranno gli spread sotto pressione”, Orla Garvey, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Federated Hermes.

Italia diventa virtuosa per demeriti altrui

Lo spread Btp-Bund è sceso del 10% in un sol giorno anche per l’andamento opposto di Bund e Btp. Mentre i Btp segnavano rendimenti in calo, quelli tedeschi sono saliti, segnalando una tendenza degli investitori a iniziare a diffidare un po’ da Berlino, alle prese con un’economia debole a dalla prospettiva di un minore rigore sui conti pubblici con il prossimo governo che uscirà dopo le elezioni di febbraio. Nei giorni scorsi il capo della Bundesbank, Joachim Nagel, ha fatto capire che bisogna andare verso un approccio meno rigido e allentare la regola costituzionale sul “freno al debito” e stimolare maggiormente gli investimenti.

“Se era forse difficile immaginarsi un successo simile da parte del Btp, è un fatto che questo nel quarto trimestre ha avuto parecchie frecce al suo arco, alcune note, come l’issuance netta negativa, il rating stabile, il profilo di crescita dell’Italia decente, e una discussione sulla legge di bilancio per ora tranquilla in un contesto di conflittualità con l’EU ridotta”, sottolinea Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. In regalo, la carta italiana, ha avuto lo spostamento del focus sulla Francia, che l’ha fatta apparire come “virtuosa”. “Ovviamente il tutto esaltato dal clima euforico e dal risk appetite che negli ultimi giorni si registra anche nel vecchio continente”, aggiunge Sersale.

Francia vs Italia, il confronto punto per punto

Ieri Equita ha sottolineato come l’aggravarsi della crisi politica francese, con la caduta del governo Barnier e la corsa alla nomina rapida di un nuovo primo ministro, l’approvazione della legge di bilancio straordinaria entro il 19 dicembre e un compromesso sul bilancio 2025, pone Parigi davanti a un percorso “complesso”, con nuove elezioni non prima di luglio 2025. I rischi sono vari, tra crescita economica più lenta a eventuali downgrade da parte delle agenzie di rating (S&P AA- per la Francia vs. Italia BBB).

Lo spread Oat-Bund si è allargato non poco da inizio anno e la traiettoria di finanza pubblica francese prevede una lenta discesa del disavanzo pubblico, visto rispettivamente pari a -6,1/-5/-4,6/-4% negli anni dal 2024 al 2027. Il ritorno al di sotto del 3% solo nel 2029 rispetto al 2026 indicato dall’Italia per lo stesso traguardo.

“In termini di rapporto debito/Pil – rimarca Equita – la Francia prevede un aumento dall’attuale 112,9% al 116,5% nel 2027 (+3,6 p.p.), per poi intraprendere un percorso di progressiva riduzione. Per quanto riguarda l’Italia, il governo prevede che il picco del rapporto debito/PIL si raggiunga nel 2026, al 137,8%, con un incremento di +2,0 p.p. rispetto al 2024 (135,8%)”.

Considerando anche la maggiore presenza di investitori istituzionali nei titoli di stato francesi rispetto all’Italia (che ha aumentato la quota di BTP detenuti dalle famiglie negli ultimi anni), nonché la maggiore stabilità politica ed economica rispetto alla Francia, la sim milanese si aspetta che lo spread OAT-Bund si avvicini progressivamente a quello dell’Italia nei prossimi mesi.