Notizie Notizie Italia Spread BTP-Bund in calo grazie a inflazione e dubbi Praet (Bce). Attesa per verdetti Moody’s e Fitch

Spread BTP-Bund in calo grazie a inflazione e dubbi Praet (Bce). Attesa per verdetti Moody’s e Fitch

16 Marzo 2018 12:22

Trepidazione per i giudizi che arriveranno stasera, sull’Italia, da Fitch e Moody’s. La buona notizia è che i BTP stanno facendo meglio oggi rispetto agli altri bond sovrani dell’Eurozona, beneficiando dei dati relativi all’inflazione dell’Eurozona e dell’Italia: dati che hanno confermato come la Bce non debba avere alcuna fretta di ritirare il Quantitative easing (o scudo BTP nel caso dell’Italia).

Gli acquisti sulla carta italiana portano i tassi decennali a scendere di 3 punti base, al minimo in cinque settimane, ovvero all’1,94%.

Lo spread BTP-Bund è in calo attorno a 138 punti base, dopo i 144 punti base testati a seguito dell’apertura che il leader della Lega Matteo Salvini ha mostrato verso l’ipotesi di una alleanza con il M5S.

Tutto potrebbe tuttavia cambiare stasera, visto che a mercati chiusi arriveranno le note delle due agenzie di rating sul debito italiano, a seguito del risultato delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.

Fitch ha un rating “BBB” sul debito italiano, con outlook stabile, mentre Moody’s ha una valutazione “Baa2” con outlook negativo. Da segnalare che, nelle ultime ore, Fitch ha alzato le stime sul Pil italiano da +1,3% a +1,5% nel 2018 e dal +1% al +1,2% nel 2019.

Sui pericoli di un taglio del rating italiano, intervistato da Reuters Daniel Lenz, strategist di DZ Bank, fa notare che il rating di Moody’s sull’Italia, a Baa2, è superiore al rating junk, spazzatura, di appena due gradini, a fronte di un outlook negativo.

Un downgrade, a suo avviso, è dunque possibile.

Nel caso di Fitch, il timore delli strategist è che l’outlook si trasformi da stabile a negativo.

Nel frattempo, oltre all’inflazione latitante, che allontana la minaccia che lo scudo BTP venga ritirato anche prima del previsto (la scadenza del QE è prevista per il settembre di quest’anno), a fare da assist ai bond italiani sono le dichiarazioni che Peter Praet, responsabile economista della Bce, ha rilasciato nel corso di un’intervista a Reuters.

Praet ha fatto notare che è possibile che l’Eurozona sia caratterizzata da una capacità sottoutilizzata maggiore delle previsioni, in particolare nel mercato del lavoro: un fattore, sottolinea, che a suo avviso potrebbe frenare il recupero delle pressioni inflazionistiche verso il target appena inferiore al 2% della Bce di Mario Draghi.

Praet ha ammesso, di fatto, che la Bce è sorpresa da quante siano le persone che stanno cercando lavoro: tale quadro potrebbe impedire ai salari di puntare verso l’alto, condizionando negativamente le spinte inflattive.

“Siamo tutti sorpresi dalla reazione del mercato del lavoro alle migliori condizioni economiche. L’aumento della partecipazione (alla forza lavoro) di donne e persone più anziane sta avendo sicuramente un effetto. In termini di ore lavorate, non siamo ancora tornati al livello del 2007. Ma in termini di occupazione, il recupero c’è stato. E sembra esserci un trend caratterizzato da persone che lavorano meno o part-time (..)”.

Di conseguenza, “non modificherei la guidance troppo presto, perchè in questo modo potremmo inviare segnali sbagliati riguardo alla fine dei nostri acquisti di asset (del piano QE). E quindi non direi che c’è una data o una scadenza”. Dunque, “procederemo a un ritmo graduale e misurato”.